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Mondo Politica: intervista al consigliere comunale di Sansepolcro Giuseppe Torrisi
Cornioli bis? "No con questa alleanza, deve essere allargata alla città e al dialogo"
Siciliano di origine, vive a Sansepolcro dal 1996, svolgendo la professione di medico geriatra. La politica è la sua passione: stiamo parlando del dottor Giuseppe Torrisi, figura istituzionale fissa dal 2011 nel consiglio comunale di Sansepolcro. Secondo eletto dieci anni fa nella lista del Partito Democratico, a sostegno del sindaco Daniela Frullani, è poi confluito nel gruppo misto; nel 2016, si è candidato con i Democratici per Cambiare ed è stato di nuovo eletto, rimanendo nella maggioranza che supporta il sindaco Mauro Cornioli.
Torrisi, come giudica il lavoro portato avanti dall’amministrazione comunale durante questi quattro anni e mezzo, con il Covid-19 che ancora la sta facendo da padrone?
“Direi positivo, nonostante tutte le difficoltà incontrate lungo la strada, vedi appunto il Covid-19. La pandemia è stata affrontata in modo significativo, perché ha avuto un impatto devastante sulla comunità. Gli stessi dati sono stati sconfortanti, al punto tale da non farmi passare qualche notte insonne; dati che si sommano al disagio economico. La risposta in tal senso è quella della Caritas: prima della pandemia, distribuiva soltanto 80 pacchi; dopo il Covid-19, è salita a 280, perché purtroppo vi sono persone rimaste senza lavoro. Ma facendo il riassunto della situazione, possiamo affermare che l’abbiamo affrontata bene e con gli aiuti che ci ha dato il governo nazionale. Ovviamente, la pandemia è soltanto il capitolo finale di questo periodo”.
E allora, per cosa bisognerà ricordare l’amministrazione di Mauro Cornioli?
“Credo che il grosso del lavoro sia stato portato avanti su urbanistica, lavori pubblici e sicurezza: tanta roba e tanti progetti in cantiere, a cominciare da quelli relativi all’edilizia scolastica cittadina per proseguire con il secondo ponte sul Tevere e con le difficoltà incontrate”.
Da medico presente tutti i giorni, quali sono i problemi che affliggono la sanità zonale?
“Intanto, abbiamo sempre dovuto lottare per ottenere qualcosa: soffriamo la nostra condizione di zona di confine, che ci trasforma nella periferia della periferia, né è sufficiente la designazione – pur sempre molto positiva – del nuovo primario di chirurgia che sta qui tutti i giorni. Dobbiamo analizzare la situazione a 360 gradi e capire bene cosa si voglia fare della riorganizzazione sanitaria. Di fronte ai tagli operati e alle risposte sempre più esigenti dell’utenza, dobbiamo mettere a fuoco quelle che sono le priorità nostre, sapendo bene che per garantire la giusta qualità dovremo effettuare un numero minore di servizi. E a complicare le cose vi è stata la politica regionale, che ha optato per l’accorpamento del distretto sanitario Arezzo-Casentino-Valtiberina”.
Sul piano squisitamente politico, come ha commentato l’ascesa in Valtiberina del centrodestra, che alle regionali ha ottenuto il maggior numero di voti in tutti e sette i Comuni?
“Non so se sia corretto parlare di ascesa, perché ancora è da appurare. Il fenomeno che poi si verifica negli ultimi anni è lo stesso: chi sta al governo nazionale, paga inevitabilmente nei momenti più difficili, anche se non ha colpe specifiche. In un periodo delicato come quello attuale, le aspettative della gente sono alte e se non vengono soddisfatte gli elettori te lo ricordano al momento del voto, in sede sia locale che nazionale. In Valtiberina, non so fino a che punto il centrodestra potrà impattare, non dimenticando che a livello nazionale ha usato la pandemia per fare campagna elettorale, il che non mi sembra edificante. Aspetto perciò di conoscere le sue proposte, per quanto anche il centrosinistra non abbia certo brillato”.
Mauro Cornioli tenterà il bis? E questa alleanza ha ancora ragione di esistere?
“A mio avviso, l’alleanza no. In quanto a Cornioli, se avesse voglia di riprovarci, io una seconda chance personalmente gliela darei. Lo ripeto: non però con l’alleanza attuale, perché andrebbe allargata alla città e con un dialogo aperto alle forze che vogliono mettersi in gioco”.
E Giuseppe Torrisi è pronto eventualmente per ricandidarsi?
“No, concludo qui il mio mandato, dopo in totale undici anni. Darò il mio appoggio esterno, ma senza entrare in prima persona: impegni di lavoro e di altro genere non mi consentono più di dedicarmi anche all’attività politico-amministrativa. Ho svolto volentieri i miei mandati, ma adesso il tutto mi sta cominciando a diventare faticoso”.
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