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Ad Arezzo la seconda rata della Tari rinviata a febbraio

Rivolto alle attività economiche che hanno dovuto chiudere e quelle che hanno subito limitazioni

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“Come noto, diverse attività economiche hanno dovuto chiudere a seguito del susseguirsi dei vari decreti della Presidenza del consiglio dei ministri, emanati per affrontare l’emergenza pandemica da Covid 19. Peraltro, le chiusure attuali sono state vissute ancora peggio che nel periodo primaverile. Di conseguenza, per tutta una serie di categorie sono subentrate varie difficoltà, specialmente nell’adempiere alle scadenze fiscali, non ultima la Tari: il pagamento della seconda rata, per il tributo, è fissato al 15 dicembre. In questo momento di crisi, si rende necessario salvaguardare, per quanto in nostro potere, il tessuto economico cittadino, minacciato da un depauperamento che si somma al precedente del periodo marzo-maggio: ecco perché abbiamo deciso, per minimizzare un danno comunque atteso, di concedere respiro a quei negozi e a quelle attività che dalla grave situazione sanitaria hanno subito i maggiori contraccolpi”.

Così il sindaco Alessandro Ghinelli annuncia il rinvio della seconda rata della Tari a favore delle attività obbligate a chiudere e anche di quelle che, pur non obbligate a tale misura, hanno subito una limitazione in ordine alle modalità del loro esercizio.

“C’è inoltre da dire, prendendo in considerazione l’andamento dei flussi di cassa del Comune – ha aggiunto l’assessore al bilancio Alberto Merelli – che lo spostamento di questa seconda rata per determinate categorie di contribuenti non determina effetti negativi per l’equilibrio finanziario delle casse comunali che risulta in condizioni tali da permetterci questo provvedimento. A ora non ci è noto il numero esatto dei beneficiari, il consuntivo finale lo faremo ex post. Chiudo con alcuni numeri: il gettito atteso della Tari 2020 era pari a 17 milioni e mezzo di euro, con la prima rata abbiamo riscosso 6.900.000 euro degli 8.800.000 preventivati. Per quanto riguarda l’altra grande fonte di entrata, l’Imu, prevista intorno ai 22 milioni su base annua, devo dire che la prima rata è andata bene, la riscossione si è allineata a quanto previsto, raggiungendo l’introito dell’equivalente periodo dell’anno scorso”.

Dunque, Tari rimandata al primo febbraio 2021 per i codici Ateco individuati negli ultimi decreti “ristori”. I riferimenti normativi sono il D.L. 137/2020 e l’allegato 2 del D.L. 149/2020 integrato dal D.L. 154/2020. Rientrano in questa agevolazione sulla Tari, tra gli altri, alberghi e ristoranti, bar e cinema, gelaterie e pasticcerie, trasporto con taxi e agenzie di viaggio, piscine e palestre, discoteche, tatuaggi, agenzie matrimoniali, sale giochi, servizi di cura degli animali, commercio al dettaglio e commercio ambulante di tutti quei beni e generi considerati non necessari.

Per le utenze domestiche e per i codici Ateco residuali la scadenza resta il 15 dicembre con applicazione in caso di ritardato pagamento del cosiddetto “ravvedimento operoso”: il contribuente dovrà versare il tributo maggiorato degli interessi legali e di una sanzione commisurata al ritardo.

Redazione
© Riproduzione riservata
02/12/2020 15:08:48


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