Giallo di Caronia: “Il corpo di Gioele è stato trascinato, ma sarà difficile avere certezze”

Il legale: come è possibile che nessuno abbia sentito l’odore emanato dai corpi in decomposizione?
Il corpo del piccolo Gioele, sui cui resti oggi si svolge l'autopsia al Policlinico di Messina: «È stato verosimilmente trascinato» nel luogo in cui è stato trovato. «Non sappiamo la posizione originaria» dove è morto. Lo dice l'avvocato Claudio Mondello, cugino di Daniele Mondello, papà di Gioele, e uno dei due legali che lo assiste. Sembra che la deduzione dei medici legali sia legata al ritrovamento di alcune pietruzze nei resti del bambino. Parlando poi dell'ipotesi di suicidio-omicidio, sostiene: «La presunzione di innocenza nel nostro ordinamento deve valere per tutti, non è che un individuo muore e gli affibbiano un omicidio. Se ci sono elementi va bene, altrimenti no e non so se ci saranno mai questi elementi, ne dubito».
«Abbiamo molta fiducia negli esperti che sono stati convocati per determinare progressivamente la verità - prosegue l’avvocato - però è passato troppo tempo e sono intervenuti elementi esogeni per cui non credo che ci daranno delle risposte certe. Forse si potranno ventilare una pluralità di ipotesi, ma l'elemento che mi interessa, cioè la certezza assoluta senza dubbio escluso, dubito che si possa raggiungere sulla scorta degli elementi di cui disponiamo oggi». Sui resti del piccolo Gioele è stata fatta una Tac, per effettuare dei «rilievi antropometrici» e «per correlare il soggetto all'età anagrafica, sesso, e quanto utile per fare i rilievi antropologici». In zona, poi, si faranno ulteriori ricerche per individuare altri resti del corpicino di Gioele, «quindi verranno eseguiti ulteriori accertamenti in quella zona». A dirlo l'avvocato Pietro Venuti, legale della famiglia Mondello al Policlinico di Messina, dove si svolge l'autopsia sul bimbo. Ieri il nuovo sopralluogo sulla Caronia da parte degli esperti. «Ieri sera fino a tardi - spiega - abbiamo fatto il percorso per vedere se era possibile effettuare uno spostamento o comunque un cammino che portava da una parte all'altra della collina. L'itinerario però è abbastanza difficile da percorrere». Le risposte che si aspettano dall'autopsia sono «una analisi sui resti del bambino o di parti di esso. Vediamo se dall'esame è possibile ricavare la causa della morte, oggi inizierà l'ispezione non so se ci sarà anche qualche risposta».
Secondo l’avvocato Venuti, l'itinerario fatto da Viviana e il piccolo Gioele dopo l'incidente avvenuto lo scorso 3 agosto sulla Messina-Palermo «era difficile da percorrere». E ancora: «Ieri abbiamo fatto anche il percorso fino a tardi per vedere se era possibile effettuare uno spostamento o comunque un cammino che portava da una parte all'altra della collina- dice -. L'itinerario è abbastanza difficile da percorrere». Ma quali risposte si aspettano i legali? «Una analisi sui resti del bambino o di parti di esso vediamo se dalla visione è possibile ricavare la causa della morte». Al Policlinico di Messina è presente anche il papà di Gioele, assieme al padre Letterio e alla sorella Mariella. A eseguire l'autopsia sono i medici legali Elvira Ventura Spagnolo e Daniela Sapienza. All'esame partecipano anche gli esperti del pool di consulenti nominati dalla procura di Patti, tra questi geologi forensi e l'entomologo Stefano Vanin, noto esperto che ha dato il suo contributo anche a casi complessi come quello di Yara Gambirasio. L'autopsia deve fornire alcune risposte a partire dalla presenza di lesioni, ma anche contribuire a determinare l'epoca e le cause della morte del bambino, aiutando così gli inquirenti ad aggiungere nuovi tasselli all'inchiesta sul tragico caso di Viviana Parisi e del figlio Gioele.
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