Spagna, tutti in casa fino a Pasqua. Contagiato il 12% del personale sanitario
Esteso di 15 giorni lo stato d’allerta. Quasi 400 morti nelle ultime 24 ore
Gli spagnoli resteranno a casa (almeno) fino a Pasqua. Il capo del governo Pedro Sanchez chiederà al parlamento di estere di 15 giorni lo “stato d’allerta” che prevede il divieto di uscire di casa, sulla falsariga dei provvedimenti presi in Italia, per evitare il diffondersi del contagio del Covid-19. La misura sarà in vigore fino al 12 aprile, annullando di fatto le celebrazioni della settimana santa, particolarmente sentite in tutta la penisola iberica. L’annuncio è arrivato dallo stesso premier in un collegamento con i presidenti di tutte le comunità autonome del Paese.
L’emergenza a Madrid
I dati spagnoli sono sempre più drammatici: nelle ultime 24 ore sono morte 394 persone, portando il numero totale a 1720. I contagiati sono 28.572, 3.500 in più rispetto a un giorno fa. Il cuore della crisi sanitaria resta la capitale: a Madrid si sono registrate mille vittime (217 solo ieri). Nei padiglioni della fiera Ifema è stato allestito un ospedale da campo, con 5.500 posti letto, il più grande costruito in Europa durante questa emergenza e i primi pazienti sono arrivati stamattina. Un dato è particolarmente allarmante: nel personale sanitario sono 3.500 i casi positivi, il 12 per cento del totale.
L’onda drammatica di Sanchez
Il premier Pedro Sanchez ieri in un discorso alla nazione ha preparato gli spagnoli a tempi ancora più drammatici: «Il peggio deve ancora arrivare, La prossima sarà una settimana molto dura, bisogna guadagnare tempo, sta arrivando un’onda che porterà al limite tutte le nostre capacità morali e materiali».
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