Morte di Kobe Bryant, l’elicottero viaggiava a 300 chilometri orari

A causare l’incidente sarebbe stata la nebbia
Il medico legale della contea di Los Angeles, il dott. Jonathan Lucas, ha affermato che il terreno accidentato ha complicato gli sforzi per recuperare i resti di Kobe Bryant, della figlia Gianna e delle altre sette persone a bordo dell'elicottero schiantatosi ieri nei pressi della metropoli californiana. Il medico ha stimato in almeno un paio di giorni il tempo necessario per completare l'attività prima di poter effettuare le identificazioni dei corpi.
La dinamica
Alla base dello schianto dell'elicottero di Kobe Bryant, in cui oltre al campione di basket, sono morte altre otto persone, c'é quasi sicuramente la nebbia. Le indagini dell'autorità americana per l'aviazione, della Sicurezza dei trasporti aerei e dell'Fbi, sono ancora in corso ma le prime indicazioni sono chiare. Secondo quanto riportano Tmz e Slate, citando fonti della polizia e basandosi sui dati di Flightradar, la visibilità era estremamente ridotta a causa della nebbia. L'aeroporto internazionale di Los Angeles aveva ritardato diversi voli. E per lo stesso motivo, la polizia aveva lasciato a terra il supporto aereo. Un portavoce della polizia,citato dalla Cnn, ha affermato che "le condizioni meteo non rispettavano gli standard minimi per volare". I dati del tracker mostrano che l'elicottero di Kobe, unSikorsky S-76B, aveva riscontrato per la prima volta problemi meteorologici nell'area sopra lo zoo di Los Angeles. Ha sorvolato la zona almeno 6 volte a un'altitudine molto bassa -circa 268 metri - forse in attesa che la nebbia si schiarisse.
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