Notizie dal Mondo Economia

Dazi, Trump: “Vicino l’accordo con la Cina”

E a Wall Street volano gli indici americani

Print Friendly and PDF

«Un grande accordo con la Cina è vicino. Loro lo vogliono, e anche noi». Lo stringato tweet di Donald Trump innesca un rally a Wall Street: gli indici americani volano a nuovi record spinti dall'ottimismo su una schiarita nei rapporti commerciali fra le due superpotenze economiche. Una schiarita che, secondo il Fondo Monetario Internazionale, sarebbe positiva per Washington e Pechino e soprattutto per l'economia mondiale. 

Il «cinguettio» di Trump irrompe in una giornata storica, quella del voto alla commissione giustizia della Camera sull'impeachment del presidente americano. E arriva in vista della scadenza del 15 dicembre quando, in assenza di una svolta, dovrebbero scattare i nuovi dazi di Trump su 156 miliardi di dollari di Made in China. Non è ancora chiaro come la Casa Bianca intenda procedere sulle nuove tariffe: le indiscrezioni al riguardo sono contrastanti visto lo scarso tempo a disposizione per chiudere la prima fase dell'intesa fra Stati Uniti e Cina sul fronte commerciale. Ma il tweet di Trump, che per la prima volta afferma di volere anche lui un accordo, sembra aprire a un'eliminazione o almeno a un posticipo dei dazi previsti entrare in vigore domenica. All'interno della Casa Bianca molti sono favorevoli a un rinvio nella convinzione che imporre dazi in prossimità delle feste natalizie si traduca nell'imporre una tassa sugli americani e quindi in un'ondata di nuove critiche contro l'amministrazione, già nel mirino per l'impeachment. Fra le aziende che seguono con interesse gli sviluppi c'è Apple: gli Stati Uniti e la Cina sono infatti i suoi due maggiori mercati e la guerra commerciale rischia di avere un impatto forte sulle vendite di Cupertino in Cina, dove l'iPhone appare in difficoltà. Secondo Credit Suisse, le consegne sono infatti calate del 35,4%, il secondo calo consecutivo a due cifre.

Nell'ultima proposta messa sul piatto dall'amministrazione Trump alla Cina, gli Stati Uniti propongono un taglio del 50% degli attuali dazi su 360 miliardi di prodotti cinesi e la cancellazione delle tariffe che dovrebbero scattare domenica prossima. In cambio Washington chiede a Pechino un impegno a maggiori acquisti di prodotti agricoli americani, una più forte tutela dei diritti di proprietà intellettuale e un maggiore accesso per le aziende americane al settore dei servizi finanziari cinese. Nel caso in cui la Cina sottoscrivesse l'offerta ma non rispettasse gli impegni, gli Stati Uniti sono pronti a far tornare i dazi ai livelli attuali. Una pausa nella guerra commerciale con la Cina, con la firma della fase uno di un accordo più ampio, consentirebbe a Trump di guadagnare tempo e avviarsi all'anno delle elezioni presidenziali con un'importante carta in tasca da giocare. Un carta in grado di spingere Wall Street a nuovi record e permettere al presidente di rivendicare il successo della sua ricetta economica per gli Stati Uniti, che proseguono nel loro undicesimo anno di ripresa.

Notizia e foto tratte da La Stampa
© Riproduzione riservata
12/12/2019 22:46:17


Potrebbero anche interessarti:

Ultimi video:

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Bisogna essere registrati per lasciare un commento

Crea un account

Crea un nuovo account, è facile!


Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui ora.


Accedi

0 commenti alla notizia

Commenta per primo.

Archivio Economia

L'Ue rivede le stime del Pil: +0,7 per l'Italia >>>

Il dato sull’inflazione americana gela gli investitori >>>

Allarme diesel in Europa: così la crisi del Mar Rosso può spingere i prezzi >>>

Tesla in crisi, via dalle 'Magnifiche 7' di Wall Street >>>

La terribile previsione di Elon Musk sulle auto elettriche che spaventa l’Occidente >>>

Amazon rivoluziona lo shopping online con l'intelligenza artificiale: cosa cambia >>>

Azionario Europa, le previsioni per il 2024 dell'investment director di GAM >>>

Sondaggio, i britannici bocciano la Brexit >>>

Giappone: inflazione rallenta al 2,5% in novembre >>>

Lula, il Brasile supera il Canada, è la nona economia del mondo >>>