La BCE taglia i tassi di interesse al 2%: come cambia il confronto tra mutui fissi e variabili

Francoforte ha limato il costo del denaro di 25 punti base
Previsioni rispettate. La Banca Centrale Europea ha tagliato per l’ottava volta dal periodo estivo il tasso ufficiale di interesse, riducendolo di 0,25 punti percentuali. Il tasso sui depositi è stato portato al 2%, quello per le operazioni di rifinanziamento principali al 2,15% e il tasso sui prestiti marginali al 2,40%. Inoltre, sono state rese note nuove previsioni macroeconomiche che suggeriscono la possibile conclusione della fase di elevata inflazione. Secondo il comunicato diffuso dopo l'annuncio, “la maggior parte degli indicatori di fondo suggerisce che l’inflazione si stabilizzerà in modo duraturo attorno al target del 2% nel medio periodo”.
Meglio il fisso o il variabile?
Per chi sta valutando l'accensione di un mutuo, il confronto tra fisso e variabile resta aperto. Le simulazioni di Facile.it mostrano che sono comparse prime offerte variabili più vantaggiose rispetto ai fissi: i migliori mutui variabili partono da un TAN del 2,53% (rata da 567 euro), mentre i fissi si attestano su un 2,66% (rata da 575 euro). Il risparmio, però, è minimo e riguarda solo determinate combinazioni di durata e loan-to-value (LTV).
Attualmente, l'offerta sul mercato continua a favorire il tasso fisso, anche perché le banche applicano uno spread medio di 65 punti base ai mutui variabili, contro meno di 30 punti base per quelli fissi. Tuttavia, il quadro potrebbe cambiare qualora gli istituti decidano di rilanciare il variabile, riducendo gli spread applicati.
"Come sempre è bene ricordare che non c'è in assoluto una scelta giusta e una sbagliata quando si è alle prese con la richiesta del mutuo; ci sono diversi fattori che entrano in gioco - ad esempio, le caratteristiche del mutuatario, quelle dell'immobile e la propensione al rischio di ciascuno - e vanno valutati attentamente", spiegano gli esperti di Facile.it. "In una fase così delicata, farsi aiutare da un consulente esperto può rivelarsi fondamentale per identificare il prodotto più adatto alle proprie esigenze".
Scegliere oggi un tasso variabile potrebbe fornire un lieve vantaggio iniziale, ma esporrebbe il mutuatario al rischio di future oscillazioni della rata; optare per il fisso, invece, permetterebbe di garantirsi un tasso comunque buono e una rata stabile per tutta la durata del finanziamento.
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