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Bce, il debutto di Christine Lagarde: “Non sarò come Draghi”

Di diverso vi sarà anzitutto lo stile della comunicazione

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Piena continuità sulla politica monetaria, dunque tassi zero ancora a lungo, mini piano di acquisto titoli da venti miliardi al mese almeno fino al momento in cui i tassi si potranno rialzare. La revisione degli obiettivi di inflazione ci sarà, ma se ne inizierà a parlare seriamente dopo le feste. Per un neo banchiere centrale è difficile presentarsi con messaggi roboanti. Mario Draghi si trovò nelle condizioni di farlo, perché si insediò nel pieno di una bufera finanziaria. Per Christine Lagarde il contesto – almeno quello finanziario – è molto meno turbolento.

L’ex numero uno del Fondo monetario non è nuova ad esperienze come prima donna in poltrone rilevanti. Così in assenza di novità sostanziali per i mercati il messaggio più rilevante al debutto alla guida della Banca centrale europea non poteva che passare di lì: «Sarò me stessa, dunque probabilmente differente dal mio predecessore». Non è solo una questione di genere, che è pure è nei retropensieri di Lagarde, leader in un universo prevalentemente popolato di uomini. Lagarde vuole sottolineare che di diverso da Mario Draghi ci sarà anzitutto lo stile della comunicazione. Il cambio di passo è evidente in un’ora di conversazione. Nella prima conferenza stampa a Francoforte rivendica il diritto di parlare ad un pubblico più largo di quello dei mercati, usa toni meno distaccati della politica, evita di entrare in dettagli tecnici da economista monetario. Si concede anche un ampio preambolo fra la lettura del comunicato ufficiale – quello che viene discusso in ogni virgola con i diciannove governatori della zona euro – e le domande dei giornalisti. Draghi non l’aveva mai fatto. 

La conferma di voler rivedere gli obiettivi di inflazione per lei è un freno in più. Fra gennaio e febbraio, quando inizierà il dibattito interno al consiglio, Lagarde sarà costretta a spiegare cosa intende fare per un’economia – quella della zona euro – che cresce poco (l’1,2 per cento quest’anno, l’1,1 il prossimo) a fronte di un tasso di inflazione ancora più basso: l’1,2 per cento quest’anno, appena l’uno il prossimo, in ribasso rispetto all’ultima stima. La vera sfida per lei sarà su questo terreno. E a quel punto si misurerà l’efficacia del nuovo stile di comunicazione.

Notizia e foto tratte da La Stampa
© Riproduzione riservata
12/12/2019 22:43:12


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