La birra? In Gran Bretagna trovate tracce risalenti al 400 avanti Cristo
La bevanda potrebbe essere stata introdotta nell’Età del Ferro
Che gli inglesi siano amanti della birra è risaputo e a quanto pare si tratta di una passione di lunga data che risale ad oltre duemila anni fa. Un team di archeologi britannici ha fatto una scoperta che daterebbe la prima bionda addirittura all’Età del Ferro, all’incirca al 400 a.C.
In uno dei 36 siti archeologici aperti in parallelo ai cantieri per i lavori di ammodernamento dell’autostrada del Cambridgeshire sono state trovate tracce di birra vicino a quelle di pane e porridge.
«È risaputo che le popolazioni dell’antichità usassero il processo di produzione della birra per purificare l’acqua, ma questa è potenzialmente la prima prova fisica di quel processo che viene scoperta nel Regno Unito», ha spiegato Steve Sherlock, uno degli archeologi che guida gli scavi.
«Mentre guardavo questi piccoli frammenti al microscopio sapevo che stavo guardando qualcosa di speciale», ha raccontato Lara González Carretero, altra archeologa del team, spiegando che «la microstruttura di questi resti mostrava chiari segni del cambiamento che avviene con il processo di fermentazione e le bolle d’aria tipiche di quelle che si formano nel processo di ebollizione e purificazione della birra».
Secondo la ricercatrice si tratta di una scoperta «piuttosto unica» in quanto «fino ad ora non avevamo prove del genere nel Regno Unito. La birra è molto antica ma non avevamo trovato ancora prove fisiche che lo dimostrassero».
González Carretero è convinta che le tracce siano proprio di birra. Tutti i frammenti, anche quelli di pane e porridge, contenevano orzo, acqua e avena ma, ha spiegato, «la cosa che effettivamente li distingue è che il pane è fatto di farina molto fine. Per produrre birra e porridge si usano grani spezzati, più grandi».
Inoltre «quando ho guardato nel microscopio elettronico si poteva vedere che i granuli di amido dei chicchi di birra mostravano alcune differenze dovute alla fermentazione».
All’interno del progetto, uno dei più grandi del Paese che copre una superficie totale di 360 ettari e vede impiegato un team di 250 archeologi guidati dagli scienziati del Museo archeologico di Londra, sono stati già scoperti altri importanti reperti. Tra questi interi villaggi medievali e anglosassoni, 342 sepolture, decine di spille romane, un flauto d’ossa e i resti di un mammut lanoso che potrebbe avere oltre 130mila anni.
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