La Sardegna diventa la capofila nel benessere dei fiumi
Tre nuove specie di trota
L'ambiente non ha mai goduto come ora di un'attenzione di portata globale. Le conseguenze dei cambiamenti climatici che condizionano la nostra vita che sono all'attenzione del Summit Onu di New York, sono anticipate in piccolo dai temi discussi a Cagliari nell'ambito di un Congresso internazionale dedicato alle acque dei fiumi e alle loro preziose specie. Se i mari hanno richiamato sempre grande attenzione, i corsi d'acqua dolce rappresentano un bene paesaggistico e un indicatore ambientale non meno importante, capace di ospitare ecosistemi ricchi di biodiversità. Il tema dell'incontro che si chiude oggi è, infatti, la "Biodiversità dei Salmonidi Mediterranei: dalla sistematica alla conservazione", organizzato dall'Università degli Studi di Cagliari in collaborazione con l'Assessorato della Difesa dell'Ambiente della Regione Sardegna.
Nel Congresso Tematico dell’Associazione Italiana Ittiologi di Acque Dolci (A.I.I.A.D.) è raccolta intorno a un tavolo la comunità scientifica nazionale e internazionale per confrontarsi non solo sulla biodiversità e sull'ambiente, ma anche sulle misure per la gestione e la conservazione delle specie, in particolare le trote. L'obiettivo non è quindi unicamente quello di portare alla luce quanto attiene agli aspetti scientifici, ma anche agli aspetti culturali con ricadute turistiche e socioeconomiche.
Una parte importante del lavoro sui corsi d'acqua sardi è già stata fatta dal Dipartimento di Scienze della Vita e dell'Ambiente dell'Università del capoluogo sardo che, da almeno 20 anni, svolge attività di ricerca per la salvaguardia dei cosiddetti ecosistesmi dulciacquicoli, cioè riferiti ai fiumi, con il fine di arrivare alla tutela della trota sarda quale "importante patrimonio naturale e culturale per la Regione".
La ricerca, coordinata dal professor Andrea Sabatini, culminata nella Carta ittica regionale, certifica in qualche modo il buono stato di salute dei fiumi sardi, laddove le popolazioni di salmonidi vivono e si riproducono. Non senza difficoltà, è bene precisare, legate soprattutto all'introduzione di specie aliene, all'intervento operoso (e spesso dannoso) dell'uomo e, non ultimo, ai drammatici cambiamenti climatici in atto. In ogni caso gli anni di attività di campionamento e analisi biologiche hanno rivelato la presenza di tre nuove specie di salmo cettii - così si chiama la trota sarda - geneticamente pure. Una evidenza importante che meglio aiuta nella "conservazione dei rifugi ecologici e genetici relitti di questa importante e straordinaria specie endemica in pericolo critico di estinzione".
Al Congresso sono intervenuti nomi di spicco della ricerca italiana e internazionale sui salmonidi. Da questo confronto scaturiranno riflessioni su quanto fatto e nuovi spunti di ricerca finalizzati a individuare ambiti con "evidenti ricadute ricadute e pertinenza per la Sardegna. Ad esempio, "problemi legati alla gestione delle risorse idriche e ad attività illegali di pesca".
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