Winston Churchill e il fumo “politico”

Fumava dagli 8 ai 10 sigari al giorno
Una delle storie più curiose sul mondo dei fumatori è quella riguardante il leggendario Winston Churchill e il suo inseparabile sigaro.
Winston Churchill fu uno dei politici più influenti della sua epoca, noto per la sua mente brillante e il suo sangue freddo nelle situazioni di crisi politica, ma anche per il suo noto vizio di fumare sigari.
Pochi sanno che fosse un tabagista davvero incallito: fumava dagli 8 ai 10 sigari al giorno, aveva una scorta di oltre 3.000 sigari nascosta in casa e spendeva in tabacco una piccola fortuna.
Dentro la sua abitazione sono infatti stati ritrovati migliaia di sigari, suddivisi ordinatamente per dimensione e per Brand. I suoi preferiti rimanevano comunque i “Romeo y Julieta”, che utilizzava non solo come piacevole passatempo ma come mezzo di distrazione politica.
Nei momenti in cui Churchill si trovava all’opposizione utilizzava infatti un divertente stratagemma per distogliere l’attenzione dagli oratori che più temeva.
Durante le orazioni più efficaci dei suoi oppositori, Churchill si divertiva a fumare un sigaro senza mai far cadere la cenere.
Se vedeva che l’oratore riuscire a raccogliere consensi durante la sua filippica, Churchill accendeva prontamente un sigaro e lo fumava lentamente, producendo una torre di cenere sempre più lunga.
Dopo qualche minuto l’intero parlamento rimaneva ipnotizzato da Churchill e dalla cenere, che sembrava magicamente sospesa nell'aria. Centimetro dopo centimetro, la cenere sembrava sfidare la forza di gravità, e l’orazione del povero politico passava in secondo piano.
Anni dopo Churchill ammise il trucco: infilava un lungo spillone all'interno del sigaro, che fungeva da supporto per sostenere il peso della cenere accumulata.
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