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La Regione Toscana riapre la caccia alla Pavoncela: l'appello del WWF

"I cacciatori potranno uccidere 1000 esemplari: decisione gravissima"

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La Regione Toscana, ad opera ancora della passata Giunta, ad elezioni già effettuate e con la nuova Giunta ancora in fase di definizione (quando la precedente Giunta avrebbe dovuto deliberare solo su questioni urgenti e necessarie), ha deciso, dopo anni di stop, di riapprovare la caccia alla Pavoncella (Vanellus vanellus), un elegante trampoliere che frequenta le zone umide. Tale prelievo dovrebbe aprirsi nei prossimi giorni, in data ancora in fase di definizione per l’adempimento di alcuni passaggi tecnici normativi.

Una decisione scellerata, visto che questa specie figura nelle liste degli uccelli in declino e a rischio estinzione in tutta Europa. Per questo negli ultimi anni ne era stata vietata la caccia (grazie a precise richieste da parte dell’Unione Europea e ai ricorsi legali di Associazioni come il WWF, che hanno costretto le Regioni recalcitranti, fra cui la Toscana, a chiudere negli anni scorsi la caccia a questa specie). 

Di recente, nel mese di ottobre, la conferenza Stato - Regioni ha approvato un piano per la “corretta gestione” della Pavoncella, nel quale si afferma che una forma limitata di caccia sia sostenibile. A seguito di ciò si dava pertanto alle Regioni la possibilità di riaprirne la caccia, nonostante, come di evince dalla lettura del documento, negli ultimi 18 anni la popolazione di questa specie abbia subìto una diminuzione. 

La Regione Toscana, grazie a decisione ancora della passata Giunta e a nuove elezioni già trascorse, non si è fatta attendere, ed ha deciso, prima tra tutte le Regioni, di procedere alla riapertura della caccia, approvando l’abbattimento di 997 pavoncelle (delibera n. 1501 del 20.10.2025). 

Si tratta dell’ennesimo regalo alla lobby dei cacciatori, visto che in tutta la Toscana nidificano poche coppie e che gli svernanti sono appena arrivati. Si dice che il prelievo sarà sospeso al raggiungimento della quota di mille pavoncelle (comunque altissima per una specie in difficoltà), grazie all'uso di un tesserino elettronico utilizzato dai cacciatori che in tempo reale registra gli uccelli uccisi, ma in realtà ben sappiamo che, a causa della scarsità dei controlli, questo non sarà possibile da verificare. 

 

Il WWF fa un appello urgente al nuovo Consiglio Regionale e alla nuova Giunta, chiedendo che vogliano controvertire tale decisione e annullare qualsiasi ipotesi di caccia su questa specie. La biodiversità deve essere tutelata e non svenduta di fronte alle richieste del mondo venatorio.

Redazione
© Riproduzione riservata
17/11/2025 11:24:52


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