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L’arcipelago da sogno che sta per scomparire sott’acqua

La disperazione degli abitanti che chiedono un visto climatico
Il disastro climatico sta producendo rischi seri per il futuro dell’umanità. Alcuni effetti sono evidenti, altri solo all’inizio. Una delle conseguenze più rilevanti come risaputo è l’innalzamento del livello dei mari con la conseguente inondazione di terre attualmente emerse. Lo sanno bene gli abitanti dell’arcipelago polinesiano di Tuvalu che vedono di giorno in giorno le acque avanzare e si preparano ad abbandonare per sempre i luoghi dove sono nati. Tra il 1900 e il 2019 il livello medio del mare è aumentato di 19 centimetri.
Dove si trova
Lo stato polinesiano, piccolo paradiso nell’Oceano Pacifico, è formato da tre isole coralline e sei atolli. Con i suoi 26 chilometri quadrati e i suoi 12mila abitanti, è il quarto stato più piccolo del mondo ed anche uno dei meno popolati.
Come posizione geografica, Tuvalu è situato tra le Hawaii e l’Australia. Gli effetti dei cambiamenti climatici per quella piccola porzione di pianeta sono stati catastrofici. Molti dei suoi atolli superano di poco il livello del mare di conseguenza stanno gradualmente sparendo sott’acqua.
La richiesta di un visto climatico
L'inalzamento del livello marino che divora il territorio costituisce una minaccia sempre più reale per l'approvvigionamento di acqua potabile e cibo. Le già limitate possibilità di coltivazione (palme da cocco e taro) stanno diminuendo a causa della presenza sempre maggiore di acqua salata. La situazione disperata ha così spinto circa un quinto della popolazione locale a emigrare principalmente in Nuova Zelanda. Sono poi state avviate delle intese con alcuni stati per una ricollocazione collettiva che consenta alla comunità di preservare le proprie tradizioni culturali. L'Australia ha offerto terre, ma chiedendo diritti marittimi e di pesca nelle acque territoriali dell'arcipelago, una proposta che è stata respinta dal governo di Tuvalu.
In ogni caso pare che più di un terzo degli abitanti delle isole abbia già chiesto un visto climatico al Paese australe. Per gli abitanti di Tuvalu, insomma, il disastro ambientale dovuto alle mutazioni del clima non è più una eventualità ma qualcosa di molto concreto, tanto che l’esodo è già iniziato.
Un angolo dell'arcipelago di Tuvalu
La diaspora
Nelle bellissime isole il livello del mare sale ormai a una velocità record e minaccia di sommergere presto le case del popolo di Tuvalu, insieme alla loro cultura e alle loro tradizioni. Tuvalu, insomma, è la prima nazione a dover fronteggiare drammaticamente la necessità di una diaspora climatica.
A fine secolo non ci sarà più
Si calcola che, alla velocità attuale di innalzamento, entro 30 anni la metà circa della superficie della capitale Funafuti sarà sommersa. Ed entro fine secolo quasi tutto il territorio (95%) dell’intero arcipelago sarà preda delle maree inibendo completamente l’abitabilità.
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