Comitato SAVA: “Una stazione batte la terza corsia autostradale”

“Per garantire spostamenti sicuri e veloci bisogna investire nella ferrovia, non solo nell’asfalto”
Il Comitato SAVA interviene con decisione nel dibattito sulla terza corsia dell’A1, tornato al centro dell’attenzione dopo il tragico incidente che ha causato la morte di tre persone. Come spesso accade, la politica locale ha rispolverato l’argomento, presentandolo come l’unica soluzione al problema della sicurezza stradale.
Il Comitato, invece, propone una riflessione diversa: allargare un’autostrada di due, tre o quattro corsie non significa necessariamente renderla più sicura. “Serve un cambio di paradigma” – afferma il presidente Matteo Galli – “Per garantire spostamenti sicuri e veloci bisogna investire nella ferrovia, non solo nell’asfalto”.
Galli ha commentato anche la rinnovata determinazione della parlamentare Tiziana Nisini, che ha recentemente espresso forte sostegno alla terza corsia e, secondo indiscrezioni, avrebbe già incontrato il ministro Matteo Salvini per discutere del progetto. “Peccato – osserva Galli – che questa opera somigli più a una fenice: ci vorranno decenni per vederla realizzata”.
Il presidente del Comitato invita la parlamentare a dare un’occhiata ai dati ISTAT: nel 2023 in Italia ci sono stati 166.525 incidenti stradali con lesioni, 3.039 morti e 224.634 feriti, con un costo sociale di circa 18 miliardi di euro. Nello stesso anno, gli incidenti ferroviari significativi sono stati appena 113, con 74 morti (inclusi suicidi e incidenti ai passaggi a livello non imputabili al treno).
“Se parliamo di sicurezza, la ferrovia è imbattibile – spiega Galli – e la stazione Medioetruria sarebbe un’opera puntuale, rapida da realizzare e che costerebbe un ventesimo di una terza corsia”.
Non manca un accento polemico: “Dispiace constatare – continua Galli – che la stessa parlamentare non abbia mostrato pari impegno per la Medioetruria. Le abbiamo consegnato più di 5.000 firme della petizione per Medioetruria a Rigutino, ma a nulla è servito a sensibilizzarla".
Sul futuro della terza corsia, il Comitato SAVA resta scettico: “Tra qualche mese – conclude Galli – il tema finirà di nuovo nel dimenticatoio, come già accaduto troppe volte”.
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