Consiglio comunale di Città di Castello: ripristino del collegamento ferroviario in direzione Arezzo

"Potenziando i trasporti pubblici tra le due città e stazione dell’alta velocità a Rigutino
Il consiglio comunale di Città di Castello chiede che il progetto Medioetruria preveda il ripristino del collegamento ferroviario Città di Castello – Arezzo, potenziando nel frattempo i trasporti pubblici tra le due città, e di valutare l’individuazione della stazione dell’alta velocità a Rigutino. La presa di posizione dell’assemblea è arrivata con l’approvazione dell’ordine del giorno dei consiglieri di maggioranza (PD, PSI, Lista Civica Luca Secondi Sindaco), con primo firmatario Claudio Serafini, votato favorevolmente dai consiglieri di PD, PSI, Lista Civica Luca Secondi Sindaco, Castello Cambia, Gruppo Misto Azione, Lega, Lista Civica Marinelli Sindaco, Unione Civica Tiferno, con l’unica astensione di Castello Civica. Con la deliberazione, si impegna il sindaco Luca Secondi e la giunta ad “attivarsi con la nuova presidente della Regione dell’Umbria Stefania Proietti, con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, con il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini, con il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e l’assessore ai Trasporti della Regione Umbria Francesco De Rebotti, affinché il progetto MedioEtruria veda al suo interno il ripristino del collegamento ferroviario Città di Castello - Arezzo e valuti la previsione della stazione di Alta Velocità individuata a Rigutino (AR)”. Accogliendo a nome dei colleghi di maggioranza le proposte di emendamento dei consiglieri Domenico Duranti (PD) ed Emanuela Arcaleni (Castello Cambia), il consigliere Serafini ha integrato l’ordine del giorno aggiungendo al dispositivo la richiesta di “un urgente potenziamento, nel frattempo, del trasporto pubblico tra le due città”. A documento approvato, il sindaco Luca Secondi ha preso l’impegno di chiedere alla Regione Umbria “un confronto istituzionale per parlare del progetto Medioetruria e delle necessità legate ai collegamenti con il trasporto pubblico tra Umbria e Toscana, ma anche per approfondire i contenuti e le prospettive dell’intesa siglata dalla presidente Proietti e dal presidente Giani sulla gestione dell’acqua di Montedoglio e sulla definizione della scelta della stazione di Rigutino”.
Dibattito. Il consigliere Serafini (Lista Civica Luca Secondi Sindaco) ha illustrato l’ordine del giorno sottolineando come “l’ipotesi di ripristino del collegamento ferroviario con Arezzo, che i tecnici della Provincia di quel territorio hanno portato avanti con studi di fattibilità fino al 2022, permetterebbe a Città di Castello di diventare uno snodo ferroviario di riferimento per il centro-nord Italia, così come Foligno lo è per il centro-sud Italia”. “Sostenere lo sfondamento a nord della ferrovia ex Fcu non è solo una questione di potenziamento della mobilità, ma è una sfida che riguarda la coesione territoriale, lo sviluppo economico e la competitività della nostra comunità”, ha puntualizzato il rappresentante della maggioranza. Nel ricordare “la necessità di verificare che le risorse economiche destinate per il completamento della tratta Città di Castello-Sansepolcro, fino alla zona del Trebbio, che guarda caso era l’antico snodo verso Arezzo, vengano effettivamente investite”, Serafini ha, quindi, avanzato la proposta di “convocare in autunno a Città di Castello un tavolo con i sindaci di tutta la Valtiberina, compresi i presidenti della Provincia di Arezzo, i presidenti delle Regioni Umbria e Toscana, per firmare un eventuale accordo di fattibilità per il ripristino del collegamento Città di Castello-Sansepolcro-Arezzo”. Il capogruppo di Castello Civica Andrea Lignani Marchesani ha giudicato l’ordine del giorno “un libro dei sogni”. “Dove vogliamo andare a chiedere cose che non ci sono più da 81 anni, ora che di fatto la ex Fcu è chiusa? Parliamo di collegare ad Arezzo una tratta Città di Castello-Sansepolcro, che non siamo nemmeno riusciti a mettere a posto in maniera decorosa finora”. Per l’esponente della minoranza “sarebbe meglio pensare a valorizzare il vecchio tracciato della ferrovia Sansepolcro-Arezzo come pista ciclabile guardando al turismo slow, come è stato fatto a Spoleto e Norcia, e preoccuparsi che ci siano i fondi necessari a far funzionare come una metropolitana di superficie la linea esistente della ex Fcu tra Sansepolcro e Ponte San Giovanni”. “Questo territorio ha già dimostrato di non saper portare avanti scelte unitarie, come è accaduto in passato e accade anche ora con la E78, sulla quale il Comune di San Giustino ha fatto ricorso al Tar contro il tracciato”, ha osservato Lignani Marchesani. Un argomento al quale si è collegato anche il consigliere Fabio Bellucci (Lista Civica Luca Secondi Sindaco), che, dopo aver confermato la condivisione delle finalità dell’ordine del giorno, ha chiesto di comprendere meglio la situazione del ricorso al Tar per la E78. “Vorrei sapere quali implicazioni possa avere questo atto sulla tempistica per l’attuazione del progetto”, ha domandato il rappresentante della maggioranza. A esprimere la condivisione del PD per l’ordine del giorno è stato il consigliere Domenico Duranti, che ha spiegato: “ci sono state dichiarazioni recenti anche dell’assessore De Rebotti che alla maggioranza consiliare non stanno bene, quindi dobbiamo cercare di mettere un punto fermo sull’organizzazione dei trasporti in Umbria e sulla gestione dei collegamenti con la Toscana per quanto riguarda il nostro territorio. L’auspicio è che la nuova amministrazione regionale sposti la propria attenzione anche sull'Altotevere e questo può essere uno dei segnali, o perlomeno un'indicazione, che il nostro comprensorio non è prono ad alcuna decisione regionale, ma vuole incidere sulle scelte”. Il rappresentante della maggioranza ha poi proposto di emendare l’ordine del giorno rimarcando la necessità di “un contestuale potenziamento del collegamento con i mezzi di trasporto pubblico tra la stazione di Arezzo e il territorio dell'Altotevere, visto che ci sono dei margini di miglioramento anche in questo senso sui quali è opportuno richiamare l’attenzione”. D’accordo con l’ordine del giorno anche il capogruppo della Lega Valerio Mancini, che ha osservato: “come centrodestra alla guida della Regione avevamo scelto l’opzione Creti, ma alle elezioni i cittadini ci hanno bocciato e ci hanno dimostrato di non condividere neanche questa scelta, per cui, anche se non mi piace questo documento, non ho nulla contro l’espressione di una posizione diversa per Rigutino, che evidentemente riflette un volere popolare prevalente”. Mancini ha quindi fatto presente: “negli ultimi decenni abbiamo visto uno sviluppo abnorme di infrastrutture in altre parti della nostra regione ed è evidente anche il fatto che ci sia stata una responsabilità politica di chi ha governato”. “Oggi vediamo ancora che il futuro della E78 è appeso a un ricorso al Tar del Comune di San Giustino e credo che non si possa andare avanti così”, ha rilevato l’esponente della minoranza”. Nel rilevare che “questo territorio sta scontando da molto tempo un pesante isolamento, frutto di scelte politiche di centrodestra e anche di centrosinistra”, la capogruppo di Castello Cambia Emanuela Arcaleni ha ricordato che “all’epoca della giunta Lorenzetti si allocarono risorse per il Quadrilatero e a noi venne dato come cadeau la piastra logistica, uno scambio politico non solo miope, ma estremamente penalizzante”. “Io sono per lo sfondamento a nord della ferrovia, ma sto ancora aspettando segnali più forti e precisi dalla nuova giunta regionale per il nostro territorio sul versante infrastrutturale, per cui se questo ordine del giorno va nella direzione di far sentire una voce, io sono d'accordo”, ha affermato la rappresentante della minoranza, segnalando che “non basterà certo un documento, perché serve un'azione completamente diversa ed estremamente più cogente, più forte, più diretta, più argomentata, più collettiva, che porti in avanti le nostre esigenze, di fronte al fatto che, al momento, non solo non abbiamo una metropolitana di superficie, ma nemmeno un treno che passa”. Arcaleni ha, quindi, espresso perplessità sull’opportunità di schierarsi esplicitamente per Rigutino “nel contesto di una diatriba che rischia di non portare a nulla almeno per i prossimi dieci anni”, sostenendo che “la vera necessità è di affermare che i territori della regione Umbria debbono avere tutti la stessa dignità e che bisogna finalmente affrontare i problemi nella loro completezza”. “Sono per astenermi – ha concluso la consigliera - a meno che non venga accolto un emendamento per chiedere che, mentre si pensa al ripristino della linea Città di Castello-Arezzo, in via transitoria si lavori per un forte potenziamento del trasporto pubblico tra le due città”. D’accordo sull’ordine del giorno anche la consigliera Luciana Bassini (Gruppo Misto-Azione), che ha condiviso la proposta della consigliera Arcaleni, giudicando comunque irrilevante scegliere tra Rigutino e Creti. “L’ordine del giorno è un libro dei sogni se pensiamo che dello sfondamento verso Arezzo si parla da una trentina d’anni almeno e sicuramente, anche se verrà deciso, non faremo in tempo a vederlo, ma quello di cui abbiamo bisogno ora è che per andare e venire da Arezzo ci siano mezzi di trasporto che garantiscano collegamenti veloci ed efficaci”. Pur rilevando che “le prospettive non sono certamente quelle ottimali”, Il capogruppo dell’Unione Civica Tiferno Filippo Schiattelli ha dichiarato che “sostenere il progetto di sfondamento a nord della ferrovia è nell'interesse dei nostri cittadini”. “Voterò a favore, anche contro qualche perugino che fa parte del mio gruppo politico che preferisce orientare questo importante investimento da altre parti a loro più consone”, ha aggiunto il consigliere di minoranza, concludendo: “sono un consigliere comunale di Città di Castello e rappresento i miei cittadini, quindi è mio dovere votare a favore dell’ordine del giorno, con o senza le modifiche proposte dagli altri, perché vogliamo premiare l'intenzione politica”. Il sindaco Luca Secondi ha preso la parola per chiarire: “c'è da togliere un alibi per chiunque, ovvero che il nostro territorio non ha fatto le sue rivendicazioni, o quantomeno non le ha fatte con la dovuta cura e attenzione, e subisce passivamente delle scelte, quando in realtà le proposte ce le ha, le mette in campo e le rivendica con forza. Quindi intanto togliamo questo alibi”. “La discussione di oggi serve anche per un confronto tra a noi oltretutto, non serve solo per una mera indicazione nei confronti dei livelli decisionali”, ha continuato il primo cittadino, rimarcando che “la difesa del nostro territorio passa anche nell'avere una fermezza nell’identificare Rigutino, perché è una scelta che tecnicamente ci avvantaggia”. Secondi ha quindi colto l’occasione per alcune precisazioni. “La E78 per il territorio dell'Altotevere umbro, toscano e marchigiano è una direttrice indispensabile, rivendicata da tutti, e ritengo che politicamente questo sia un punto fermo su cui non si può assolutamente transigere. Come Comuni locali avevamo condiviso una proposta per Anas, che però ha fatto una scelta diversa e ha sviluppato una progettualità definitiva sul tracciato, sulla quale ha investito ingenti risorse economiche e sulla quale il Comune di Città di Castello si è espresso favorevolmente”, ha spiegato il sindaco, che ha aggiunto: “legittimamente un altro Comune ritiene di essere in qualche modo leso e ha attivato lo strumento del ricorso al Tar, tribunale che, però, se il progetto di Anas è fatto bene, penso avrà qualche difficoltà ad esprimere un dissenso”. Sulla questione della ferrovia Secondi ha invitato a considerare come “la decadenza attuale della ex Fcu sia stata determinata dal fatto che, dal punto di vista gestionale, il volume di utenti della nostra regione non è mai stato in grado di sorreggere la mole di investimenti necessaria ad ammodernare una infrastruttura del genere”. “Oggi RFI è un player economico con una forza tale da poter sorreggere anche vettori che magari di per sé non potrebbero assicurare una gestione autonoma e da poter garantire la capacità di intervento che serve per ammodernare la linea, quindi ho una visione più ottimistica sulle prospettive della ex Fcu, anche rispetto ai convogli che ci potranno viaggiare”, ha detto Secondi. Il primo cittadino ha, quindi, respinto al mittente l’idea che la piastra logistica sia stata frutto di uno scambio politico, “visto che all’epoca ne erano previste quattro”, e che il territorio sia stato penalizzato, “vista la mole di lavoro che sta sviluppando”.
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