Resta in carcere il trentenne aretino che ha staccato la lingua alla compagna incinta

Il giudice Stefano Cascone ha disposto la misura più rigida,
Il giudice Stefano Cascone ha disposto che il 30enne, autore una settimana fa ad Arezzo dell'assurda aggressione consistita nel morso alla lingua di lei, fino a staccarne un pezzo, deve restare in carcere Tenendo conto delle esigenze cautelari in una fase nella quale evidentemente è ancora forte il rischio della reiterazione di reati. Nella notte tra 14 e 1 5 giugno in Guido Monaco si verificò il fatto sanguinoso, con la 29enne trasportata d'urgenza in ospedale e sottoposta a intervento chirurgico. Il lembo di lingua, raccolto da un'amica in un bicchiere, era stato consegnato ai sanitari. Il 18 giugno, poi, sulla base di quanto emerso nei riguardi del trentenne, su richiesta del pm Julia Maggiore, il gip ha emesso l'ordinanza di custodia. Gli inquirenti avevano infatti messo insieme altri episodi precedenti, aggressioni e maltrattamenti, mai denunciati dalla donna. Un dossier pesante. Il morso alla lingua sarebbe quindi stato un atto inquadrato in una vicenda già problematica per la quale la semplice denuncia a piede libero è risultata troppo poco. Al caso hanno lavorato sia i carabinieri, intervenuti in Guido Monaco, che la squadra mobile. Dopo l'arresto, l'interrogatorio di garanzia, e l'ordinanza del gip.
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