Almeno 11 morti in raid israeliano su una scuola a Gaza. Usa
Usa, Egitto e Qatar verso un accordo “da prendere o lasciare"
Dopo l’uccisione degli ostaggi, non si ferma l’offensiva israeliana a Gaza. Almeno 11 persone sono rimaste uccise in un attacco aereo contro una scuola che ospitava sfollati palestinesi. Lo riferiscono i funzionari sanitari, scrive il Guardian. "Undici persone sono rimaste uccise quando un raid israeliano ha colpito la scuola Safad, a Gaza City, che ospitava sfollati", ha dichiarato il portavoce dell'agenzia di difesa civile Mahmud Bassal, aggiungendo che diverse persone sono rimaste ferite. Secondo un funzionario medico di Gaza, l'attacco ha preso di mira "una stanza usata dalla polizia". Da parte sua, l'esercito israeliano afferma di aver preso di mira "terroristi di Hamas che operavano da un centro di controllo in un'area che era la scuola di Safad".
Si cerca ancora un accordo
Gli Usa stanno continuando a discutere con Egitto e Qatar dei contorni di un accordo finale su Gaza da "prendere o lasciare", che presenteranno alle parti nelle prossime settimane: un eventuale rifiuto potrebbe segnare la fine dei negoziati guidati dagli americani, secondo un alto dirigente dell'amministrazione Biden, citato dal Washington Post. "Non si può continuare a negoziare. Questo processo deve essere interrotto a un certo punto", ha affermato la fonte, secondo la quale il ritrovamento dei corpi di sei ostaggi uccisi non fa deragliare l'accordo ma casomai "dovrebbe aggiungere ulteriore urgenza in questa fase di chiusura, in cui eravamo già".
D'altra parte, il presidente e la vicepresidente americani Joe Biden e Kamala Harris terranno oggi un incontro nella Situation room con i principali negoziatori della loro amministrazione per "discutere gli sforzi atti ad arrivare a un accordo che garantisca il rilascio degli ostaggi" ancora nelle mani di Hamas, afferma la Casa Bianca in un comunicato.
Almeno 30 arresti nella protesta per gli ostaggi
E' di almeno 30 arresti a Tel Aviv, cinque a Gerusalemme e diversi feriti l'ultimo bilancio della grande manifestazione di ieri in Israele, indetta dalle famiglie delle persone rapite da Hamas. Lo riportano i media locali. L'autostrada Ayalon di Tel Aviv è stata sgomberata dai dimostranti dopo essere stata bloccata per circa tre ore. Alcuni manifestanti hanno lanciato oggetti in strada, acceso falò e sparato fuochi d'artificio in aria. La polizia in risposta avrebbe lanciato almeno quattro granate stordenti, ferendo leggermente alcune persone, tra cui la parlamentare democratica Naama Lazimi.
In piazza contro Netanyahu
Ma le manifestazioni contro il governo non si fermano: centinaia di migliaia di manifestanti sono scese in strada anche ieri sera in diverse città e località israeliane per protestare contro il premier Benjamin Netanyahu e a favore di un accordo per il rilascio degli ostaggi rapiti e detenuti a Gaza. Alcune arterie autostradali sono state bloccate a Tel Aviv.
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