Teheran rifiuta di ritirare le minacce contro Israele: "Non chiediamo il permesso"
L’Iran minaccia attacco a Israele, "ma Teheran ha chiesto cautela agli alleati"
L'Iran ha respinto oggi la richiesta dei Paesi occidentali di ritirare le minacce contro Israele affermando che non sta cercando il "permesso" per vendicarsi contro il suo nemico, che accusa di aver assassinato il leader di Hamas Ismaïl Haniyeh sul suo territorio. "La Repubblica islamica è determinata a difendere la sua sovranità... e non chiede a nessuno l'autorizzazione per esercitare i suoi diritti legittimi", ha dichiarato in un comunicato stampa il portavoce del ministero degli Esteri, Nasser Kanani.
Un’altra notte è passata senza attacchi iraniani, ma Israele ha messo il suo esercito in stato di massima allerta per la prima volta questo mese dopo aver osservato i preparativi di Iran e Hezbollah per realizzare gli attacchi minacciati: lo scrive il Wall Street Journal citando una fonte al corrente dei fatti. In quella che ormai si attesta come una vera guerra di nervi, Israele non sa se gli attacchi siano effettivamente imminenti e sta procedendo con cautela, ha affermato la fonte citata. Il capo di stato maggiore dell'esercito israeliano, Herzi Halevi, ha approvato i piani lunedì e ha affermato che i preparativi offensivi e difensivi sono in corso, secondo l'esercito israeliano.
Blinken vola di nuovo in Medio Oriente
Mentre Biden e gli alleati europei chiedono che l’'Iran faccia un passo indietro e la presenza americana nella zona viene rafforzata, il segretario di Stato americano Antony Blinken si appresta a volare in Medio Oriente oggi e fare tappa, almeno per il momento, in Qatar, Egitto e Israele. Lo riporta Axios citando alcune fonti, secondo le quali il viaggio non è comunque stato fissato in via definitiva perché anche Blinken sta aspettando di vedere se l'Iran attacca o meno.
“L’Iran ha diritto di rispondere a Israele”
Il presidente iraniano Massoud Pezeshkian ha affermato che il suo Paese ha il "diritto di rispondere" a qualsiasi aggressione, durante una conversazione telefonica con il cancelliere tedesco Olaf Scholz che lo ha esortato a evitare un'escalation in Medio Oriente. "Pur sottolineando le soluzioni diplomatiche ai problemi, l'Iran non cederà mai alle pressioni, alle sanzioni e alle intimidazioni e ritiene di avere il diritto di rispondere agli aggressori in conformità con le norme internazionali", ha affermato in un comunicato pubblicato dall'agenzia Irna a seguito di un colloquio telefonico con il leader tedesco.
Iran minaccia "ma Teheran ha chiesto cautela agli alleati"
In pubblico i funzionari dell'Iran continuano a minacciare una rappresaglia "dura" per "punire" Israele, passate quasi due settimane dall'uccisione a Teheran del capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh. Ma in privato negli incontri con i leader dei proxy, armati, l'Iran ha invitato alla "cautela, cercando di bilanciare qualsiasi eventuale dimostrazione di forza con il desiderio di evitare una guerra totale nella regione". Lo scrive il Washington Post che cita fonti informate sulle conversazioni che avvengono dietro le quinte mentre un funzionario israeliano, citando colloqui con funzionari della sicurezza, ha detto ieri che l'ultima valutazione di Israele è che l'Iran sta pianificando un altro attacco diretto che potrebbe essere imminente.
"Gli iraniani e i loro alleati procedono con cautela", ha detto una fonte libanese con stretti legami con gli Hezbollah libanesi. Un resoconto analogo è arrivato da un parlamentare iracheno legato alle milizie sostenute dall'Iran presenti in Iraq. "Ci è stato detto (dall'Iran) che sarà una risposta limitata", ha affermato. Perché Teheran "non vuole un allargamento del conflitto".
I timori dell’Iran
Negli ultimi incontri, secondo la fonte libanese con legami con Hezbollah, l'Iran ha manifestato il timore che Israele e Usa possano colpire il suo programma nucleare, sfruttando il conflitto come 'pretesto' per "neutralizzare essenzialmente la deterrenza nucleare dell'Iran".
L'uccisione di Haniyeh "è stata una missione basata sull'intelligence", ha detto al Post Aliasghar Shafieian, consigliere per i media di Masoud Pezeshkian, il nuovo presidente iraniano alla guida della Repubblica Islamica in quello che per il Post è un "momento delicato di transizione politica". E "la risposta dell'Iran sarà di natura e livello simile", è convinto Shafieian, che riconosce come le conseguenze dell'uccisione di Haniyeh siano una "sfida significativa" per Pezeshkian. Ma, ha anche detto, il governo è in grado di "gestire la situazione". Il Paese, ha affermato, risponderà in modo "maturo".
Per Marc Marc Polymeropoulos, ex Cia con ruoli in Medio Oriente, un'eventuale risposta da parte dell'intelligence iraniana potrebbe essere sotto forma di attacchi a obiettivi israeliani all'estero, come le ambasciate. "Non credo che gli iraniani abbiano la capacità di colpire funzionari della sicurezza israeliana in territorio israeliano", ha affermato.
Attacchi multipli pianificati
Secondo un funzionario iracheno con rapporti stretti con le forze sostenute dall'Iran nella regione, infine, gli alleati di Teheran in Iraq e Siria pianificano attacchi a basi Usa in questi Paesi in concomitanza con un eventuale attacco iraniano contro Israele. E, ha affermato, ai gruppi è stato detto di restare in stato di "massima allerta".
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