La Lega mette fuorilegge la cannabis light, Magi: "Si cancella una filiera italiana"
Gli addetti: "Ci trasformano in narcotrafficanti"
"Il governo Meloni in preda alla furia ideologica cancella una filiera tutta italiana, 11mila posti di lavoro". Così l'esponente di +Europa, Riccardo Magi, in un post su X, commenta l'approvazione in commissione alla Camera, nottetempo, dell’emendamento al ddl Sicurezza che equipara la cannabis light a quella con thc. "E pensano di aver fatto la lotta alla droga", aggiunge non senza polemica. A seguito dell'emendamento centinaia di negozi autorizzati alla vendita della cannabis light e tante piantagioni saranno fuorilegge. La furia iconoclasta della Lega aveva già provato in passato a far fuori le attività legate alla cannabis light, sempre senza successo. Fino a ora.
Un volume d'affari da 500 milioni di euro
A approvare la coltivazione e commercializzazione della cannabis con Thc inferiore a 0,2% era stata la legge 242/2016. Da allora il mercato è in grande espansione e potrebbe generare un giro d'affari potenziale di 500 milioni di euro. Secondo i dati relativi al 2018, si scopre che i numeri sono piuttosto importanti. Tra questi 800 aziende agricole, 1.500 nuove ditte specializzate, almeno 10mila lavoratori — tra rivenditori al dettaglio, collaboratori, operai nelle aziende di trasformazione, agricoltori, corrieri che effettuano le consegne — e oltre 2.500 ettari di terreno impiegati esclusivamente per la coltivazione della pianta destinata a questa fetta di mercato. Per Coldiretti e Cia, che chiedono il ritiro dell'emendamento, si tratta di un gravissimo errore che contravviene alle norme europee.
Gli addetti del settore: non siamo narcotrafficanti
Ma le persone che lavorano nella filiera, dove si producono oltre le infiorescenze anche elaborati a base cannabis come pasta, dolci, creme per il viso e olii essenziali, non ci stanno e annunciano ricorsi. "Ci hanno presi in giro. Ci hanno convocati a palazzo Chigi due settimane fa, ci hanno assicurato che ci avrebbero dato una mano. E, invece, ci hanno trasformati di colpo in narcotrafficanti, anche se coltiviamo piante equiparabili alla camomilla. Ma non la daremo vinta: ricorreremo in ogni sede", assicurano Raffaele Desiante e Sandra D'Angelo, rispettivamente presidente e vicepresidente dell'Ici, l'associazione che riunisce le imprese produttrici di canapa industriale.
Le opposizioni attaccano: gravissimo errore
"Equiparare la cannabis light a quella con Thc è un gravissimo errore e il governo stanotte, stavolta sì con il favore delle tenebre, approvando un emendamento al decreto sicurezza ha deciso di azzerare un settore produttivo che impiega migliaia di persone e fattura oltre 500 milioni all'anno", dice dal canto suo Stefano Vaccari del Pd.
"Ha vinto, almeno per ora, la follia propagandistica del governo che pensa così di comunicare un impegno istituzionale contro le droghe che però sono altra cosa rispetto alla cannabis light con potenziale produttivo tra cosmesi, erboristeria, integratori alimentari e florovivaismo. Una scelta sbagliata che colpisce un settore che impegna molti giovani e che avrebbe dovuto essere aiutato e non certo annientato anche perché non ci sono controindicazioni di ordine sanitario", conclude il capogruppo in commissione Agricoltura e segretario di presidenza della Camera.
Attacca anche il M5S che parla di "iter fiume e farneticante" a cui è stato costretto il Parlamento sul ddl Sicurezza, per far passare un emendamento "dal timbro medievale che di fatto mette fuorilegge la Cannabis e tutta la filiera annessa. Un danno di centinaia di milioni di euro e che di fatto fa vacillare 11 mila posti di lavoro. La svolta 'vannacciana' del governo Meloni così è completata: e meno male che questi qua non volevano disturbare chi vuole fare. Farsa assurda", ha scritto in una nota la deputata M5s, Emma Pavanelli.
Anche il vicepresidente di Avs alla Camera, Marco Grimaldi, è furibondo. "Se la legge verrà approvata a settembre, sarà vietata la coltivazione e la vendita di infiorescenze, resine e oli di Cannabis in cui quantità del principio attivo delta-9-tetraidrocannabinolo (THC) è bassa o insignificante. Se la prendono con piccoli imprenditori che commercializzano la cannabis light - dice -, colpendo un settore da 12mila occupati: invece di fare fare una vera patrimoniale sulle mafie che sottrarrebbe un intero mercato all'illegalità".
Commenta per primo.