La lingua italiana si evolve?
Sicuramente, ma certi dubbi sono leciti
L'immagine che correda questo articolo è tratta da una primaria rete nazionale, pubblicità per una manifestazione di qualche fa a Roma, un errore troppo evidente per non far venire qualche dubbio.
Pare che l'etimo della parola installatore provenga dal latino, il prefisso "in" è presente in tantissime parole del nostro vocabolario.
Tuttavia non c'è dubbio che la parola sbagliata (istallatore) sia utilizzata anche sulla testate giornalistiche, molto più frequentemente del lecito. La capacità di padroneggiare la nostra lingua, elevate competenze grammaticali, strumenti propri almeno di un liceo non rappresentano più un prerequisito per chi si occupa di informazione.
Non che non si possa incappare in errori pur avendo fatto il liceo: faccio un esempio, qualche settimana fa un esperto linguista ad una trasmissione televisiva ha segnato come errore l'utilizzo della lettera maiuscola per indicare giorno della settimana e mese dell'anno in una qualunque parte di uno scritto (ovviamente a condizione che non siano inizio del testo).
Ci hanno insegnato così, persino mia suocera già maestra elementare ci ha confermato questo ricordo: ricordo corretto, ma insegnamento sbagliato.
Mia cognata, parimenti maestra elementare, non ha avuto dubbi: ai suoi piccoli scolari insegna a non utilizzare la maiuscola in quel caso.
Ma installatore senza "n" non ha scuse.
Alessandro Ruzzi
Aretino doc, ha conseguito tre lauree universitarie in ambito economico-aziendale, con esperienza in decine di Paesi del mondo. Consulente direzionale e perito del Tribunale, attento osservatore del territorio aretino, ha cessato l'attività per motivi di salute, dedicandosi alla scrittura e lavorando gratuitamente per alcune testate giornalistiche nelle vesti di opinionista. alessandroruzzi@saturnonotizie.it
Le opinioni espresse in questo articolo sono esclusivamente dell’autore e non coinvolgono in nessun modo la testata per cui collabora.
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