Un 25 aprile come gli altri
Eppure…
Ulteriore rappresentazione di un'Italia dove tanti cercano un posto alla ribalta a spese dei reali protagonisti di quelle giornate.
La presenza di presidente della Repubblica Mattarella a Civitella, che era stata luogo di uno dei più brutali e insensati massacri delle armate germaniche, indubbiamente ha il pregio di ricordare quei protagonisti involontari che rappresentano le vittime più assurde della follia umana.
Ma qua e là, cortei e comizi: chiedo cosa c'entrano gli attivisti pro Palestina al corteo di Milano. Non che la presenza - ormai da tempo- della brigata ebraica mi sia sembrata degna di provocare ulteriori divisioni, era un contingente schierato con gli inglesi che combattè in Italia negli scontri in pianura padana. Confido ci siano anche rappresentanti delle forze polacche, brasiliane etc che combattevano nelle fila alleate. Tanti erano i paesi rappresentati nella coalizione che combatteva in Italia, quella ebraica era costituita da abitanti del protettorato inglese di Palestina ed ha una connotazione geografica, da non confondersi con significati diversi.
Una Italia inutilmente divisa che balbetta nei contesti internazionali, basta vedere la astensione della quasi totalità dei rappresentanti italiani al parlamento dell'Unione europea sulla modifica delle norme di stabilità economica. Non capisco cosa significhi astenersi per rappresentanti assimilabili all'attuale maggioranza di centro destra i cui membri governativi intrattengono strette relazioni con i vertici comunitari; nè capisco cosa debba intendersi l'astensione da parte di un partito che si è sempre dichiarato europeista.
In un'Europa che è tutto meno che unita, che non riesce a esprimere una posizione comune e a sostenerla con energia e risultati.
A me l'Unione europea degli ultimi vent'anni non piace, un'espansione concretizzata con una democrazia rappresentativa che non tiene conto del peso di ogni singolo Stato membro: in taluni importanti frangenti il voto di Malta vale quello della Germania. Scelsero il modello della cooperativa più che quello della società per azioni, questo il risultato che spinge i media a dare grande importanza alle prossime elezioni del parlamento europeo e dove immagino una astensione al voto molto superiore al 50%: segno che il popolo non ripone molta fiducia nelle istituzioni europee. Grande dispiacere e simbolo del fallimento della politica italiana degli ultimi 40 anni.
Alessandro Ruzzi
Aretino doc, ha conseguito tre lauree universitarie in ambito economico-aziendale, con esperienza in decine di Paesi del mondo. Consulente direzionale e perito del Tribunale, attento osservatore del territorio aretino, ha cessato l'attività per motivi di salute, dedicandosi alla scrittura e lavorando gratuitamente per alcune testate giornalistiche nelle vesti di opinionista. alessandroruzzi@saturnonotizie.it
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