Ebrei che sputano ai cristiani
Un ulteriore esempio della "civiltà" israeliana
Nei giorni in cui i cristiani ricordano la nascita di Gesù Cristo il mio pensiero va alla minoranza cristiana in Palestina: assassinata, oppressa ed offesa dagli ebrei israeliani, soggetti che si spacciano per civili e democratici. Colla detenzione amministrativa un qualunque militare ti sbatte in galera senza passare dal magistrato e resti in gattaia anni senza tutela giudiziaria, oltre 500.000 arabi ci sono passati, alla faccia della “unica” democrazia del medioriente.
L'intervista a Giorgio Kraj, direttore del Centro Informazioni Cristiano nella Città Vecchia di Gerusalemme, da parte del corrispondente del Corriere della sera è passata sotto silenzio per l'atteggiamento prono di gran parte dei media italiani verso gli intoccabili e impudenti ebrei israeliani.
Il frate francescano, da quarant'anni in Terrasanta, lamenta come episodi di ebrei che sputano addosso ai cristiani siano aumentati a Gerusalemme/Betlemme e come le richieste di una presa di posizione da parte delle istituzioni israeliane non abbiano seguito. Il frate non si stupisce di come negli ultimi anni- per la politica dei recenti governi israeliani- questi atti di disprezzo siano divenuti quotidianamente tanti, non certo opera di pochi squilibrati bensì un chiaro progetto di ebrei radicalizzati, israeliani impuniti e senza freno.
A Betlemme i musulmani si accaniscono contro gli addobbi natalizi, quelli che la minoranza cristiana mette per onorare l'avvento.
Spiacevole, ma certo meglio che prendere sputi da untosi ebrei; una vecchia abitudine del popolo eletto, quando Cristo fu costretto a portare la sua croce al Golgota lungo il percorso fu coperto dagli sputi di farisei, sadducei, zeloti e altri ebrei.
Cristiani stretti fra due fuochi.
Ma certo a Gaza va peggio, qualche giorno fa cecchini israeliani hanno assassinato due donne cristiane al riparo in un immobile ecclesiastico, dapprima ne hanno abbattuta una e poi hanno dato la caccia all'altra finendola a colpi di fucile con mirino telescopico.
È evidente che sparano su tutto quello che si muove, alcuni giorni prima era toccato ad un bimbo arabo di otto anni e ad un altro di poco più grande, sempre con la stessa ferocia: prima ne abbattono uno e poi sparano anche su quello che va in soccorso. Tecnica di guerra usata dall'esercito nazista.
Uccisi anche tre ostaggi, sempre con lo stesso criterio: prima ne avevano stesi due, poi sono andati a stanare il terzo.
Tutti casi in cui hanno sparato da decine di metri di distanza, contro soggetti evidentemente disarmati e anzi con bandiere bianche, senza che vi fosse pericolo per la vita dei militari israeliani. Figuratevi quello che succede ai maschi arabi di Gaza. Affidabili media stampa anglosassoni hanno dimostrato come Israele abbia lanciato oltre 1.500 bombe da quasi 1 tonnellata d'esplosivo in zone dove aveva detto di garantire l'incolumità dei civili: non fatico a credere ai 20.000 morti civili lamentati dalle istituzioni palestinesi. Bombe che lasciano crateri da circa 12 metri, figuratevi cosa avviene alle persone.
Le intenzioni israeliane sono chiare: costringere i non ebrei a abbandonare la Palestina.
Non sono molti gli organi di informazione che dedicano spazio a reportage sulle condizioni di vita di agricoltori e allevatori arabi sottoposti alle vessazioni dei coloni, gente che spara a sangue freddo sugli arabi (alcune centinaia di vittime in Cisgiordania), distrugge loro case e coltivazioni, impedisce la loro circolazione (perché su molte strade israeliane non è consentito il transito ai non israeliani): li vogliono confinare dentro le aree abitate per poter in futuro fare quello che stanno facendo a Gaza. A Gaza hanno distrutto le abitazioni di quasi 2 milioni di civili, un numero impressionante di persone che vive fra enormi carenze e difficoltà, con l'obiettivo di farli scivolare verso l'Egitto impossessandosi così di quel territorio. Le interviste di Francesca Mannocchi riportano le parole dei coloni che intendono cacciare gli abitanti arabi di West Bank verso la Giordania, con pogrom di nazista memoria.
E poi toccherà ai cristiani. Intanto sputi o pallottole. Nel silenzio delle nostre istituzioni o peggio nella parole della von der Leyen che non esprime la mia posizione: se i tedeschi come collettività sono colpevoli per lo sterminio di 6 milioni di ebrei, questo non vale in Italia dove poche migliaia di fascisti hanno cooperato, molti di più quelli che hanno protetto gli italiani di fede ebraica in quegli anni, cercate la testimonianza di Gabriele Sonnino.
Gerusalemme occupata dai militari, la presenza dei pellegrini cristiani osteggiata, come stupirsi della crescente freddezza del mondo intero a conseguenza delle stragi in Gaza (dove inconsistenti sono le prove di covi terroristici sotto gli ospedali): invece di etichettare chi non accetta questi comportamenti come antisemiti, in Israele cambino registro. Io e miliardi di altri individui non siamo antisemiti, siamo stufi della loro prepotenza e superbia, ora come 2000 anni fa.
Alessandro Ruzzi
Aretino doc, ha conseguito tre lauree universitarie in ambito economico-aziendale, con esperienza in decine di Paesi del mondo. Consulente direzionale e perito del Tribunale, attento osservatore del territorio aretino, ha cessato l'attività per motivi di salute, dedicandosi alla scrittura e lavorando gratuitamente per alcune testate giornalistiche nelle vesti di opinionista. alessandroruzzi@saturnonotizie.it
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