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La magia del Natale e il regalo per il prossimo anno: il Museo di Arti e Mestieri a Sansepolcro

Il Natale è la festa dell’armonia e della riunione di tutte le famiglie

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Rieccoci arrivati a Natale, con il 2023 che consuma gli ultimi “spiccioli” e che quindi presto finirà in archivio. Il Natale è una festa celebrata da molte culture in tutto il mondo con riti diversi ma quasi tutti ormai associamo la festa ad una vera e propria data obbligata per celebrare valori come la famiglia e l'unione. Tutto questo ovviamente decorato con moltissime luci, ghirlande e pacchi regalo. La frenesia per il Natale inizia almeno un mese prima e riporta in primo piano questioni che durante l'anno vengono conservate dentro un cassetto, come: buoni propositi, rapporti familiari, questioni in sospeso, ricordarsi di tutti amici e parenti che si sentono una volta all'anno, chiudere i conti, comprare i regali, il vestito per la cena, i menù per le tavolate, le riunioni tra amici. Ma al di là del significato storico e del ricordo di un Salvatore venuto sulla terra duemila anni fa, questa festa continua a coinvolgere perché ha radici profonde che rievocano dimensioni dimenticate e parla un linguaggio del quale abbiamo smarrito l'alfabeto, ma del quale la nostra anima è depositaria. E in questo senso il Natale non appartiene soltanto alla cristianità, ma a tutti gli uomini, perché ha un significato universale. L’atmosfera di festa, che si respira in questo periodo, la possiamo percepire nella vicina Arezzo, ormai diventata un’autentica “capitale” del Natale. Nel nostro “piccolo”, ci stiamo provando anche in Valtiberina, a Monterchi torna il Presepe Vivente, Anghiari dopo essere stata la “regina” degli eventi 2023, prova a colmare il periodo in cui batteva la fiacca con tante novità, infine anche a Sansepolcro dopo il buon responso del 2022 è stato deciso di riprovarci per fare in modo che anche gli eventi natalizi possano decollare nella nostra amata città. Il segreto? Le casine in Piazza Torre di Berta, sono carine, un po' memo le aziende selezionate al loro interno e questo non certamente perché sono di scarsa qualità ma perché poco idonee per rappresentare la classica atmosfera natalizia. Certamente tra le attrazioni principali c’è il progetto “Sansepolcro: la Città dei Presepi” con una bella Mostra di Arte Presepiale organizzata dall’Accademia Enogastronomica della Valtiberina, il “Grande Presepio” della Rionale di Porta Romana e il Presepe Vivente e quello tradizionale della Proloco di Gricignano. Sarà stata imboccata la strada giusta per offrire ai biturgensi e agli ospiti un degno contesto di attesa per le feste natalizie? Forse, ma non certo, conoscendo il carattere critico e polemico di molti cittadini, a cui non va bene mai nulla e pronti a polemizzare su ogni bischerata, il più delle volte perché qualcuno è riuscito a fare delle cose meglio di loro. Credo che perlomeno per Natale sia necessario sotterrare “l’ascia di guerra” e gustarsi le festività come ai tempi spensierati della fanciullezza e in funzione della serata del 24, quella della vigilia, nella quale toccare con mano il sognato regalo portato da Babbo Natale. Sarà forse anche per questo che comunque le festività di fine anno continuano a essere le più sentite; in fondo, oltre al forte significato religioso, il Natale è la festa dell’armonia e della riunione di tutte le famiglie, anche di quelle che per il resto dell’anno si ritrovano con i componenti dislocati in altri luoghi per motivi di lavoro. Poi la vita ti fa inevitabilmente crescere, il bambino diventa adulto e quindi anche il rapporto con il Natale si modifica (anche perché diventi genitore e allora al centro ci sono i figli), mentre per i più piccoli rimane la festa per eccellenza. Bene, il sottoscritto ha vissuto i suoi Natali da giovane nel migliore dei modi, nel segno di quella tradizione che deve rimanere ferrea, perché altrimenti che Natale sarebbe? Poi ho trascorso il lungo periodo del Natale da persona impegnata e da padre e questo datato 2023 è il primo Natale che mi vede nelle vesti di pensionato; lo sono da febbraio e quindi diciamo che la mia vita è parzialmente cambiata, i ritmi si sono allentati, ho più tempo per me stesso e per fare le cose che mi piacciono. Per esempio, negli ultimi tre mesi sono stato impegnato nell’allestimento della Mostra di Arte Presepiale a Sansepolcro, manifestazione che ho voluto creare assieme ai miei collaboratori e devo dire che quest’anno ho potuto contare su una squadra di persone molto variegata, in totale una quindicina, che hanno lavorato giorno e notte, da circa tre mesi, alla realizzazione di un appuntamento che oramai non ha più una valenza solo locale, ma a livello di centro Italia, come testimoniato dalle 15mila presenze registrate nella precedente edizione. E si torna al concetto che ho poco sopra espresso: il bello del periodo della pensione è che uno può finalmente dedicarsi a ciò che gli piace e quando una cosa piace non esistono limitazioni di impegno o altri freni; anche se si lavora molto (magari in qualche circostanza anche più di prima), il fatto stesso che sia un’attività dilettevole e gratificante non fa avvertire alcun peso nemmeno dal punto di vista fisico. Nella vita – si sa – le motivazioni sono tutto.

L’arrivo del Natale fa poi capire anche un'altra cosa: che l’anno si sta per concludere e che presto occorrerà cominciare a programmare quello nuovo. Un motivo in più per concentrarmi sul grande progetto che ho in mente da anni e che tutti oramai conoscete: la creazione del Museo di Arti e Mestieri, in cantiere già dal 2021 ma da sei mesi ufficializzato dall’amministrazione comunale negli spazi del convento di Santa Maria dei Servi che in passato hanno ospitato la scuola media “Luca Pacioli”. La tabella di marcia è stata però caratterizzata da un rallentamento per “strane situazioni” che non voglio stare a specificare, ma a gennaio 2024 non ci possono essere più storie: o di qua o di là. A parte qualche polemica di carattere prettamente strumentale, il progetto è appoggiato da tutte le categorie economiche della provincia di Arezzo (evidentemente, lo hanno ritenuto valido) e da molti imprenditori del territorio, tutti pronti a investire, oltre a decine e decine di persone che mettono a disposizione i loro tesori di saperi e collezioni. Non sarà poi un museo “statico”, ovvero una mera esposizione di oggetti, ma vi saranno anche gli esperti del mestiere che interagiranno con i visitatori: questo l’elemento “forte” in più che voglio aggiungere per qualificare un museo che avrà una rilevante valenza culturale e turistica per la Valtiberina, non soltanto per Sansepolcro. Io ci credo molto e sapere che in tanti hanno apprezzato la mia idea al punto da rivolgermi la classica frase – “Già, perché non ci avevamo mai pensato?” – aumenta ancora di più la mia convinzione. Arrivare a questo obbiettivo sarebbe una soddisfazione non solo personale ma di tutta l’Accademia Enogastronomica della Valtiberina, che mi onoro di presiedere, oltre  che un successo per Sansepolcro e per un comprensorio che rispolvera la sua gloriosa storia anche dal punto di vista della tradizione economica, tanto più che in molti periodi è stata florida.

Approfitto dell’occasione per rivolgere gli auguri di buone feste a tutti i nostri fedelissimi, cioè a coloro che leggono ininterrottamente “L’Eco del Tevere” dall’aprile del 2007: quel mese uscì il primo numero, ora siamo arrivati a quota 152 e da qualche anno il nostro periodico si apre con le mie due pagine da opinionista, rubrica che evidentemente risulta essere molto seguita. A ogni uscita, sono infatti tantissime le persone che mi fermano per strada, approvando molti dei contenuti che scrivo. Adopererò a volte pure toni decisi, ma ci metto sempre la faccia e mi domando perché dovrei cambiare proprio ora che sono fatto adulto e che con il mio comportamento mi sono realizzato come imprenditore, sono arrivato a occupare ruoli azionali di primissimo piano in ambito sindacale all’interno di Confartigianato Imprese e avere ricoperto incarichi in decine di associazioni, enti, consorzi e cooperative. Se soltanto negli ultimi tre-quattro mesi alcune associazioni mi hanno chiesto di impegnarmi in maniera attiva con esse, vuol dire che questo mio carattere non è poi così male. Semmai, questo potrebbe dare noia a qualcuno abituato a rosicare; bene, chiederò a Babbo Natale di portare in dono a queste persone una confezione gigante di Maalox. 

Buon Natale a tutti voi!

Domenico Gambacci
© Riproduzione riservata
21/12/2023 17:21:09

Punti di Vista

Imprenditore molto conosciuto, persona schietta e decisa, da sempre poco incline ai compromessi. Opera nel campo dell’arredamento, dell’immobiliare e della comunicazione. Ha rivestito importanti e prestigiosi incarichi all’interno di numerosi enti, consorzi e associazioni sia a livello locale che nazionale. Profondo conoscitore delle dinamiche politiche ed economiche, è abituato a mettere la faccia in tutto quello che lo coinvolge. Ama scrivere ed esprimere le sue idee in maniera trasparente. d.gambacci@saturnocomunicazione.it


Le opinioni espresse in questo articolo sono esclusivamente dell’autore e non coinvolgono in nessun modo la testata per cui collabora.


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