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Enrico Andolfi nuovo direttore dell’UOC Chirurgia generale dell’Ospedale di Sansepolcro

Già facente funzione da febbraio 2022 adesso guiderà in pianta stabile la chirurgia

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L’Ospedale di Sansepolcro ha il suo nuovo direttore di chirurgia generale. È il dottor Enrico Andolfi, già facente funzione da febbraio 2022. Il dottor Andolfi ha superato la selezione pubblica ed è ora pienamente operativo nel ruolo.
Specializzato all’Università degli Studi di Siena in Chirurgia Generale ha approfondito i suoi studi con corsi e master universitari di perfezionamento in Italia e all’estero, prevalentemente orientati sull’esercizio delle più moderne tecniche chirurgiche mini–invasive (laparoscopia avanzata e robotica) per la gestione della patologia addominale complessa. Dal 2005 lavora come chirurgo in Asl Tse, ricoprendo anche incarichi di alta specializzazione per quanto riguarda la chirurgia robotica. Da febbraio 2022 ha sostituito il dottor Di Marzo in qualità di facente funzione di direttore di chirurgia generale dell’Ospedale di Sansepolcro.

«Il dottor Andolfi è già operativo da tempo nella struttura - ha commentato il direttore generale Asl Tse Antonio D’Urso - ma assumendo ufficialmente il ruolo di dirigente medico dell’unità operativa complessa di chirurgia generale darà continuità ad un percorso già avviato in maniera proficua. Come Azienda avevamo preso l’impegno di stabilizzare, prima possibile, questa importante figura di riferimento per la sanità della Valtiberina e portando avanti la procedura di selezione abbiamo rispettato l’impegno. Al dottor Andolfi vanno da parte della direzione i migliori auguri per il nuovo incarico».

«Questa nomina - commenta il dott. Enrico Andolfi - è la naturale evoluzione di un percorso che stiamo portando avanti all’ospedale della Valtiberina. In questa sede esercito prevalentemente un'attività chirurgica su parete addominale (ernie e laparoceli con tecnica sia tradizionale che mini invasiva), colecistectomie, videolaparoscopiche, laparoscopia diagnostica, chirurgia proctologica.
Tuttavia, nell’ottica del moderno concetto di rete chirurgica aziendale, continuerò ad operare su Arezzo i pazienti che necessitano di chirurgia oncologica o di procedure addominali maggiori che possono giovarsi delle maggiori risorse tecnologiche e strutturali derivanti dalla centralizzazione sul San Donato. In tal modo garantiremo alla popolazione della Valtiberina una reale presa in carico della maggioranza delle necessità di cura delle patologie chirurgiche».

Redazione
© Riproduzione riservata
24/05/2023 12:13:26


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