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L'Umbria sul podio della classifica delle regioni più attive nella promozione del tartufo

Alla Borsa Mediterranea del Turismo la presentazione di MapMagazine Tartufo 2023

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Con Norcia, Gubbio, Città di Castello e Campello sul Clitunno, l’Umbria è seconda solo alle Marche, a pari merito con la Lombardia, nella classifica delle regioni italiane più attive nella promozione del tartufo.  È quanto emerso lo scorso 17 marzo a Napoli, in occasione della Borsa Mediterranea del Turismo (BMT), durante la presentazione di “MapMagazine Tartufo 2023. Trenta tappe per trenta eventi” realizzato da Typimedia Editore, in collaborazione con ACI - Automobile Club d’Italia, e già in vendita nelle librerie e nelle edicole italiane e su typimediashop.it.

Primo prodotto editoriale del progetto “L’Italia del Tartufo”, MapMagazine Tartufo 2023 è stato curato dall’esperto in economia delle risorse agroalimentari e dell’ambiente, Gianluca Carrabs, con il progetto grafico dell’art director Stefano Cipolla. Si tratta di una mappa crossmediale del neonato format di Typimedia Editore “Percorsi Golosi” (collana “Le Tartarughine”), che punta a dare la possibilità al gourmet di esplorare le vetrine più importanti di un’eccellenza della nostra tavola, tutelata dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità, consentendo di conoscere l’Italia del Tartufo con le sue fiere nazionali e internazionali, le sagre, i festival e le mostre mercato. 

Questa la classifica delle regioni più attive nella promozione del tartufo, secondo l’analisi di ecosistema svolta da Typimedia Editore, che ha preso in esame i principali eventi nazionali:

1.    Marche: Acqualagna, Amandola, Apecchio, Pergola, Sant’Angelo in Vado

2.    Lombardia: Borgocarbonara, Casteggio, Menconico, Zavattarello

Umbria: Campello sul Clitunno, Città di Castello, Gubbio, Norcia

3.    Basilicata: Carbone, Marsicovetere, Muro Lucano

Piemonte: Alba, Asti, Moncalvo

4.    Campania: Bagnoli Irpino, Ceppaloni Colliano

Emilia-Romagna: Sant’Agata Feltria, Sasso Marconi

Toscana: San Giovanni D’Asso, San Miniato

5.    Abruzzo: L’Aquila

6.    Lazio: Campoli Appennino

7.    Liguria: Millesimo

8.    Molise: San Pietro Avellana

9.    Sardegna: Nurallao

10. Sicilia: Capizzi

La presentazione è stata moderata da Gianluca Carrabs, esperto in economia delle risorse alimentari e dell'ambiente e curatore di MapMagazine Tartufo 2023. Tra i numerosi interventi, quelli di Alfonso Pecoraro Scanio, ex ministro delle Politiche Agricole e Forestali, di Nicola Caputo, assessore all’Agricoltura della Regione Campania e di Rizieri Buonopane, presidente della Provincia di Avellino. A rappresentare l’Umbria del tartufo c’erano il vicesindaco di Norcia Giuliano Boccanera e l'assessore al turismo di Città di Castello Letizia Guerri.

“Nell’immaginario collettivo e nella comunicazione massiva - dice Carrabs - abbiamo due grandi capitali del tartufo, Alba e Acqualagna. Ma non ci sono solo loro. Oggi a Napoli ci sono venti amministrazioni locali che raccontano il tartufo. È un prodotto stagionale, e ogni stagione ci regala questo grande diamante della tavola, che troviamo in tutto il Paese. L’Associazione Nazionale “Città del Tartufo” - sottolinea Carrabs - si sforza di fare proprio questo lavoro: raccontare la vocazione del territorio.  Non è un caso che le qualità di tartufo prendano il loro nome dalle località: è un elemento che qualifica il territorio”.

Commenta il Presidente Associazione Nazionale “Città del Tartufo”, Michele Boscagli: “MapMagazine Tartufo 2023 è una mappa che racconta i 30 eventi più rappresentativi per il mondo del tartufo, ma è un’anteprima di quello che - auspichiamo - sarà un progetto editoriale più importante, e che vede le città del tartufo protagoniste”.

Dello stesso tenore sono le parole di Gerardo Capozza, segretario generale ACI: “Auspico che questo sia solo l’inizio. Non mancano le risorse, ma manca una cultura che permetta di rafforzare la struttura da costruire con tutti i partner, per ragionare sulle opportunità che un’Italia minore può offrire”.

Spiega l’Editore di Typimedia, Luigi Carletti: “In Italia ci sono oltre cento Comuni che hanno a che fare con il tartufo. Alcuni sono pienamente consapevoli di forza e opportunità, altri un po’ meno. Il tartufo viene visto come frutto della terra per addetti ai lavori e intenditori. In parte è anche vero, ma è soprattutto un grandissimo driver economico. Se pensiamo che è un prodotto soprattutto delle aree interne, capiamo quanto sia importante in questa fase storica del Paese l’esigenza di valorizzare, e in alcuni casi salvare, queste zone dallo spopolamento. Il tartufo è una grande opportunità”.

“Ne è nato un progetto multimediale - prosegue Carletti - che vede un antipasto nella mappa con i trenta principali eventi, tra i molti che si fanno. E poi sarà pubblicata una guida per oltre cento Comuni: sarà un racconto puntuale di ciascuno di questi centri, arricchito da altri contenuti. Il corrispettivo digitale è rappresentato da Italiadeltartufo.it, la piattaforma nata da poco, che offre un calendario degli eventi in naturale evoluzione, oltre a news, approfondimenti, gallery fotografiche e contenuti video”.

 

Redazione
© Riproduzione riservata
21/03/2023 16:23:16


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