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Luce e gas, sul mercato arriva anche Poste

Da oggi il via alle proposte per l'energia

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Parte la proposta di Poste Italiane per l’energia. Da oggi il gruppo ha avviato la vendita agli sportelli della propria offerta di luce e gas. Ai clienti più fedeli la novità era già stata annunciata nei giorni scorsi. L’interesse è grande in questa fase di bollette alle stelle. Gli utenti sono costantemente a caccia di proposte più convenienti. Ma che cosa c’è da sapere e che cosa dicono le associazioni di consumatori? Il contratto marchiato Poste Italiane può essere scelto per la luce singolarmente oppure soltanto per il gas così come pure per luce e gas insieme. La gran parte delle condizioni economiche è pubblicata sul sito delle Poste e sarà affissa anche nelle filiali.

Capire se la proposta conviene tuttavia non è semplice. Poste però offre la possibilità di effettuare una comparazione sul proprio sito. Basta inserire i dati della propria bolletta per ottenere un preventivo.

I valori dell’energia salgono e scendono sul mercato internazionale. Come si fa a capire se l’offerta è conveniente? Le condizioni pubblicizzate sul sito di Poste, la cui validità si ferma al 7 marzo, prevedono per l'elettricità un prezzo di 0,29 euro a kilowattora. Al momento, il Pun, il prezzo dell'energia elettrica sul mercato all'ingrosso in Italia, oggi è attorno a 0,168 euro a kilowattora.

Per quanto riguarda il gas il prezzo per la componente energia offerto è di 1,055 euro per standard metro cubo. Sul mercato all'ingrosso il prezzo (Psv) è attorno a 0,75 euro per standard metro cubo.

In primo piano c’è la durata del contratto con le condizioni economiche che resteranno bloccate per 24 mesi. Con le quotazioni dell’energia in continuo movimento non è facile valutare se il prezzo bloccato sia la strada giusta. E’ il dubbio di molti utenti.

In ogni caso, l'offerta principale prevede un prezzo fisso con la possibilità di rata costante a prescindere dai consumi. E’ un vantaggio a cui potrebbero guardare in molti.

«La questione del prezzo fisso è sempre lo stessa, vale a dire quella di congelare un prezzo che poi, invece, inizia a scendere. Insomma, è un’opzione che conviene se i prezzi salgono, ma non è vantaggiosa se scendono, come successo a gennaio. Lo stesso discorso vale per la rata fissa» dice Massimo Dona, presidente Unione Nazionale Consumatori che poi prosegue: «Nessuno è in grado di sapere ora che succederà da qui a un anno, perché i fattori che possono influire sui mercati all’ingrosso sono troppi e non prevedibili, come la guerra in Ucraina, le sanzioni alla Russia, le contromisure di Putin. Più passa il tempo, comunque, più ci avviciniamo ad aprile, mese di spegnimento dei caloriferi, più ci affranchiamo dalle forniture russe, più riduciamo il rischio di futuri aumenti».

Notizia e foto tratte da La Stampa
© Riproduzione riservata
14/02/2023 06:07:09


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