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Addio a suor Cristina. Ecco Cristina Scuccia: "Perché ho tolto il velo"

Una vera metamorfosi della ragazza

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Una trasformazione incredibile, di quelle che lasciano a bocca aperta. In questa bellissima ragazza dai capelli lunghi e lucidi, dagli occhi verdi sgranati sul mondo, con il piercing al naso e i vestiti colorati ed eleganti si stenta davvero a riconoscere quella che fu suor Cristina. Sì, proprio la suora dalla voce angelica che nel 2014 con una sola canzone emozionò e sbalordì il pubblico di “The Voice” e i suoi coach, a cominciare da J-Ax che la volle subito nella sua squadra. Quella suora giovane e timida che con la voce si arrampicava fino al cielo cantava “No One” di Alicia Keys, e gridava “Nessuno, nessuno, nessuno può capire quello che sento/ nessuno, nessuno, nessuno può capire quello che sento per te”.

Il successo immediato e virale nel 2014 a "The Voice"

Una "blind audition" che le valse l’immediato successo: quel video in appena una settimana raggiunse i 90 milioni di visualizzazioni decretando l’inizio di una nuova vita per suor Cistina, una vita da concorrente del talent di Rai2, da vincitrice annunciata e da fenomeno globale. E proprio le parole di quella canzone rilette oggi alla luce della decisione di cambiare vita drasticamente e di abbandonare la vita consacrata e il velo da suora suonano davvero profetiche. Nessuno poteva capirla perché la prima a non capirsi era proprio suor Cristina, folgorata dall’amore per la musica e dalla convinzione che quel talento fosse un dono di Dio da usare con allegria e gioia. Una scelta che però inevitabilmente è andata a cozzare con le regole imposte dalla vita religiosa.

La mia trasformazione anzi la mia "evoluzione"

Così oggi questa nuova Cristina che ha perso l’appellativo di suora ma ha riguadagnato il cognome, Cristina Scuccia, si è presentata davanti alle telecamere di “Verissimo” e allo sguardo stupito di Silvia Toffanin per raccontare la sua trasformazione, o meglio la sua evoluzione. Già perché Cristina Scuccia del suo passato non rinnega niente: né l’amore per la musica né la fede in Dio. Quello che è successo lei lo chiama evoluzione: “Se mi volto indietro guardo il mio percorso con un profondo senso di gratitudine”, dice oggi Cristina che nel frattempo si è trasferita in Spagna dove fa la cameriera. “Il cambiamento è un segno di evoluzione ma fa sempre paura perché è più facile ancorarsi alle proprie certezze piuttosto che rimettersi in discussione. Esiste una cosa giusta o sbagliata? Credo che con coraggio si debba soltanto ascoltare il proprio cuore”. Una scelta difficile, sofferta, preceduta dal dolore per la perdita del padre, in pieno periodo Covid. Una scelta però che Cristina ha deciso di compiere fino in fondo senza farsi fermare da ciò che la gente avrebbe potuto pensare e dire: “La mia è stata una decisione coraggiosa. Ho scelto di seguire il mio cuore senza pensare a ciò che le persone avrebbero detto di me. Ho fatto un salto nel vuoto ed ero preoccupata di finire sotto un ponte, lo ripetevo sempre alla mia psicologa. Oggi invece vivo in Spagna e faccio la cameriera”. Una cosa però è chiara nella sua mente e nelle sue parole: “La fama non ha messo in crisi la mia vocazione ma piuttosto ha favorito un percorso di crescita".

"Ma non ho mai sentito il conflitto tra la vita religiosa e la musica"

Nata nel 1988 nel piccolo centro di Vittoria, in provincia di Ragusa, e cresciuta a Comiso, Cristina, subito dopo aver trionfato a “The Voice”, ha duettato con artisti del calibro di Ricky Martin e Kylie Minogue. Il suo primo album, “Sister Cristina” è anticipato dalla cover di “Like a Virgin” di Madonna e cavalca il successo improvviso . L’anno seguente eccola nel cast di “Sister Act”, il musical diretto da Saverio Marconi che la vede vestire i panni di Suor Maria Roberta, mentre nel 2016 è tra i protagonisti di “Titanic – Il Musical”. Sempre nel 2016 partecipa alla Giornata mondiale della Gioventù in Polonia dove si esibisce davanti a più di 2 milioni di persone, sale sul palco dello stadio di Breslavia in Polonia per il concerto “Singing Europe” ed è nel cast del concerto di Natale al Lincoln Center di New York, evento benefico della diocesi di Brooklyn a sostegno del progetto Futures in Education. Insieme al cantante svizzero Patric Scott nel 2018 realizza una cover di “Hallelujah” di Leonard Cohen. Nello stesso anno pubblica il singolo “Felice”, che anticipa il suo secondo album dal titolo omonimo e che presenta dal vivo in occasione del JoyFest 2018 - Eucharist Seminars Festival a Giacarta. Sono più di 200 mila i giovani che assistono al suo concerto in Brasile in occasione dell’Halleluya Festival 2018. E poi ancora altri appuntamenti internazionali, riuscendo a far sentire quella sua voce così dotata in ogni parte d’Europa. Tre anni fa un altro programma televisivo, questa volta negli Stati Uniti “The World’s Best” in onda sulla Cbs. E poi ancora l’Italia con la partecipazione, non immune da qualche polemica, a “Ballando con le stelle”. “Ma non ho mai vissuto il conflitto tra la vita da religiosa e l’amore per la musica. Il noviziato in Brasile mi ha molto aiutato in questo senso perché lì è normale vedere religiosi che cantano e ballano, come forma di ringraziamento al Signore. Perché quando hai la fede hai la voglia di gridarlo e di festeggiarlo", racconta in tv.

Io e le consorelle eravamo impreparate a quello che è successo

"Io ci credo ancora oggi nel potere della musica per trasferire messaggi importanti. La scelta di andare a “The Voice” è stata una scelta condivisa con le consorelle e tutto quello che è successo dopo è stato tanto, tantissimo e non lo avevamo potuto potuto prevedere. Eravamo impreparate, sia io sia loro. Con tutte le loro forze hanno tentato di proteggermi ma probabilmente l’eccesso di protezione per me iniziava a trasformarsi in una limitazione nei confronti dell’idea che avevo io della vita religiosa. Insomma c’è stato un passo enorme: da una parte il voler fare una cosa da religiosa, proprio da cristiana, ma dall’altra parte la paura di perdermi. Per me il successo non è stato facile. Mi sentivo esposta davanti a tutto il mondo come “testimone di Dio”. Una responsabilità enorme che mi ha portato a fare i conti con me stessa: “quanto sono autentica?”, mi chiedevo mentre mi affacciavo a un mondo adulto. Ciò che è successo non è un evento particolare, ma un percorso. “The Voice” per me ha iniziato un mio cambiamento evolutivo. Ma togliermi il velo non è stato facile. Durante il Covid quando sono stata costretta a fermarmi mi sono chiesta se stavo bene oppure no. A bloccarmi era la paura di deludere chi aveva creduto in me: le suore, mia madre. Ma mi sono detta che non è l’abito a fare il monaco. Anche se con abiti diversi sono sempre io”.

Notizia e Foto tratte da Tiscali
© Riproduzione riservata
23/11/2022 07:28:21


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