Giulia e Alessia: identificate le due giovani investite dal Frecciarossa a Riccione

Identificate grazie al cellulare. Il testimone: abbiamo urlato, poi il botto
Due sorelle di 15 e 17 anni, Giulia e Alessia Pisanu, residenti a Castenaso in provincia di Bologna, mentre alla stazione di Riccione stavano attraversando i binari sono state investite e uccise da un treno Alta Velocità in transito verso Milano. È successo poco prima delle 7 di questa mattina.
Chi sono le vittime
Dapprima identificate grazie ad un cellulare trovato sui binari, man mano che sono trascorse le ore, è stato possibile anche sapere di più sulla storia di questa due povere ragazze. Vivevano con la famiglia a Madonna di Castenaso, in provincia di Bologna, dove il padre ha un'azienda di traslochi.
«Ci è arrivata la conferma che non avremmo mai voluto: le due giovani sorelle travolte da un treno a Riccione sono, purtroppo, nostre concittadine. Siamo senza parole davanti a questa tragedia cosi difficile da capire e da accettare e proviamo un dolore incolmabile», scrive il Comune di Castenaso guidato dal sindaco Carlo Gubellini.
«E' un grande dolore per tutta la comunità», dice il primo cittadino. «L'intera comunità di Castenaso si stringe attorno ai genitori, ai familiari, agli amici: Giulia e Alessia, che la terra vi sia lieve. Siete volate via troppo presto».
Erano due giovani donne dal viso dolce e pulito. Molto legate una all’altra. Lo si capisce dalle storie che pubblicavano sui loro profili social. «Una sorella come migliore amica», scriveva su Instagram Giulia, 17 anni, la più grande, capelli lisci, neri, nei video con Alessia, la più piccola, anche lei capelli lunghi.
Sempre insieme, nella vita e sui social, le foto, i video con la musica del cuore, da Tedua a Jack La Furia. Gli scatti a giugno in Sardegna, in Costa Rei, dopo la fine della scuola.
Gli ultimi istanti di vita delle due sorelle adolescenti travolte e uccise da un treno alla stazione di Riccione sono restituiti dalle immagini poco nitide dalle telecamere di sicurezza e dalle parole, queste sì precise, dei testimoni che hanno visto le due ragazze sui binari e hanno cercato, urlando, di evitare la disgrazia.
La dinamica della tragedia
Dalle prime informazioni le due giovani sono state viste arrivare in stazione e tentare di attraversare i binari. Secondo la testimonianza di alcune persone una delle due sorelle era ferma sui binari e l'altra avrebbe cercato di farla risalire sulla banchina. Ma la dinamica è in corso di accertamento da parte della polizia e non è ancora stata chiarita. Le due ragazze prima di morire hanno parlato con il barista della stazione a cui avrebbero detto di aver subito il furto degli effetti personali e del telefonino. Un cellulare però sarebbe stato ritrovato sul luogo dell'impatto e sarebbe quello ad aver portato all'identificazione delle due vittime.
Corpi trascinati e dilaniati
Accertamenti sono in corso da parte della Polizia Ferroviaria. A seguito della disgrazia, il traffico ferroviario è sospeso tra Pesaro e Riccione. Quel che è certo è che i corpi delle ragazze sono stati straziati dalla macchina, con un urto tremendo che non solo ha trascinato i corpi delle giovani per 700 metri in direzione Nord, ma ha anche lasciato scarpe, effetti personali e anche resti dei corpi dilaniati a bordo dei binari della stazione di Riccione.
La polizia ha rintracciato il padre delle due ragazze, e l’uomo si è recato all'obitorio dell’ospedale di Riccione per l’identificazione ufficiale delle salme. Straziante il riconoscimento da parte del genitore accompagnato da due persone amiche. L’uomo é stato poi ascoltato dalla Polfer e ha riferito di aver sentito l'ultima volta le figlie sabato sera.
Oltre alla Polfer sono intervenuti i carabinieri e i vigili del fuoco. La Polizia scientifica ha eseguito i rilievi e vengono analizzati i filmati delle telecamere della stazione, comprese quelle esterne.
Il racconto di un testimone
«Ho visto le due ragazze che volevano andare nel secondo binario, perché c'era il treno fermo per Ancona. Allora mi sono messo a urlare e dietro di me si sono messe a urlare altre persone che aspettavano per prendere il treno. Tra le urla ho sentito il fischio del treno del primo binario, che andava verso Milano,sono sicuro fosse una Frecciarossa. Ho sentito un gran botto, non ho capito più niente, tutta la gente si è messa a urlare». È la testimonianza idi un teste che questa mattina ha assistito all'investimento delle giovani ragazze. Di una il teste dice: «non mi sembrava in sé». ll testimone racconta anche cosa aveva visto anche un attimo prima dell'impatto.
«Stamattina alle 6.30-6.40 ero al distributore delle bibite quando mi si avvicina una bellissima ragazza, tutta vestita di nero, che mi chiede qualcosa, ma ho capito che non era in sé -dice- Mi ha detto che le avevano rubato il telefonino e non aveva più niente. Poi si è allontanata di un metro o due e si è incontrata con una sua amica. Questa sua amica l'ho vista di spalle, aveva uno spolverino verde e due stivali in mano, neri. Non so per quale motivo li aveva tolti».
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