Avviata la petizione per la stazione ferroviaria AV Medio Etruria vicino alla Città di Arezzo
Spopola la petizione popolare avviata da un giovane professionista aretino oggi a Bruxelles
Tante imprese sono in difficoltà ed una infrastruttura logistica alle porte della Città è urgentemente necessaria per l'intero comparto produttivo provinciale, ma anche per i pendolari, per il turismo congressuale, culturale, enogastronomico e per moltissime, disparate, necessità che un territorio vasto e composito da anni soffre, oggi ancor più appesantito per causa della pandemia dal decremento della produttività in diversi settori.
Tutela ambientale, mobilità sostenibile e sicurezza costituiscono il paradigma del nuovo modello di sviluppo economico e sociale che attende di essere declinato per valorizzare le potenzialità ancora inespresse del territorio aretino, nonostante le sue specifiche caratteristiche geomorfologiche ed urbanistiche.
I danari pubblici del PNRR dovranno essere spesi in progetti effettivamente necessari e rispondenti a requisiti di congruità sotto ogni profilo.
Riuscirà la meritevolezza del progetto a convincere la politica a realizzare il coraggio di scelte buone? Per il futuro di una intera provincia?
Determinato nei fatti a questi interrogativi è l'aretino Matteo Galli, ingegnere elettrico delle automazioni, che sta spendendosi da Bruxelles, perchè la stazione ferroviaria AV MedioEtruria sia realizzata. Anche attraverso l'invito per tutti a firmare e condividere la petizione popolare consultabile a questo link:
https://www.change.org/p/stazione-av-medioetruria
Pensando all’ ingente ma necessario raddoppio del corridoio ferroviario direttissimo dei prossimi decenni - prosegue la nota di Matteo Galli - a maggior ragione una fermata alle porte di Arezzo, come ai tempi dell' Autostrada del Sole, resta l’unica alternativa per mantenere in vita la città e le sue valli: ora come allora, dovrà prevalere il dialogo politico e istituzionale per analizzare i problemi e trovare, in tempi celeri, adeguata soluzione.
Questo progetto, che agevolerebbe perfino l'Umbria, è dedicato al futuro delle giovani generazioni per onorare il più importante dei contratti: quello intercorrente fra i viventi, coloro che non ci sono più e quanti nasceranno.
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