Strage del Mottarone: cominciata a Tel Aviv l' ultima udienza per Eitan
Processo a porte chiuse. I legali: «Si va avanti a oltranza»
E' cominciata al tribunale della famiglia di Tel Aviv la terza e ultima udienza a porte chiuse sulla vicenda di Eitan , il piccolo sopravvissuto alla tragedia del Mottarone. La giudice Iris Ilotovich Segal dovrà stabilire se il caso di Eitan rientra nelle fattispecie previste dalla Convenzione dell'Aja sulla sottrazione dei minori, firmata sia da Italia sia da Israele.
In aula sono presenti Aya Biran, zia paterna e affidataria della tutela del bambino, e il nonno materno Shmuel Peleg che ha portato Eital in Israele senza consenso ed è indagato in Italia per sequestro di persona. C'è anche la figlia Gali Peleg , sorella della mamma di Eitan, che in Israele ha chiesto l'adozione del piccolo. Una strada intrapresa dalla zia paterna Aya Biran Nirko, anche oggi in aula, affidataria secondo la magistratura italiana della tutela del bambino, che si è rivolta al Tribunale di Tel Aviv dopo che Eitan è stato portato senza consenso in Israele dal nonno materno Shmuel Peleg, indagato a Pavia in Italia per sequestro di persona. Secondo gli avvocati l'udienza andrà avanti a a oltranza. Nonostante il doloroso procedimento in corso, le due famiglie si dicono «in buoni rapporti». Il piccolo Eitan intanto sta continuando l'alternanza dei tre giorni con Aya Biran e con il nonno Shmuel, come previsto dalla «intesa temporanea».
.
Commenta per primo.