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Il Calcit Valtiberina, un supporto fondamentale per l'oncologia zonale

Numerosi i progetti concretizzati nel 2020 e tanti quelli in cantiere nel 2021

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Esiste dal 2008 anche in Valtiberina Toscana con una propria sezione. È il Calcit, sigla che sta per Comitato Autonomo per la Lotta Contro i Tumori, fondato nel giugno del 1978 ad Arezzo. A distanza di trent’anni esatti dalla nascita nella città capoluogo di provincia, anche il comprensorio bagnato dal Tevere ha potuto contare su un riferimento in ambito locale e in piena linea con lo spirito di fondo: quello cioè di essere un’associazione di volontariato senza alcun carattere politico o, meglio ancora, partitico. Con il Calcit di Arezzo i rapporti sono rimasti sempre ottimi e nel frattempo la sezione istituita a Sansepolcro ha cominciato a crescere e a poter contare su un buon numero di aderenti. Uno di essi è l’attuale presidente, Francesco Pittaccio, che spiega i motivi del suo ingresso: “Ho lavorato per anni allo stabilimento Buitoni e ricordo che quando purtroppo moriva un familiare o un parente stretto di un nostro collega preferivamo fare sottoscrizioni e devolvere somme in denaro al Calcit di Arezzo, piuttosto che acquistare fiori o corone. Una volta presente la sezione anche in Valtiberina, abbiamo deciso di destinare ad essa i fondi che raccoglievamo, cercando quindi di convogliare le risorse più nel locale. I responsabili della sezione mi chiesero allora se avessi avuto l’intenzione di aiutarli nella loro attività; risposi di sì e sono entrato a farne parte dopo poco tempo che si era costituito”. Le finalità del Calcit sono ovviamente uguali per ogni sezione, che differisce dall’altra per l’ambito geografico di riferimento. L’obiettivo di fondo, in Valtiberina, rimane quello di venire incontro ai malati oncologici dei sette Comuni che formano il comprensorio. Il Calcit locale agisce a supporto del reparto di oncologia dell’Ospedale della Valtiberina, provvedendo al reperimento – e in tempi il più possibile veloci – di ciò che è prioritario per il funzionamento dell’attività e questo in base ai fondi che sono disponibili. I volontari privati suppliscono ai mezzi insufficienti della sanità pubblica. È chiaro che fondamentale, nell’attività del Calcit, diventa l’impegno per l’acquisto di strumenti con cui effettuare la diagnosi precoce e la cura dei tumori, per poi donarli alla struttura ospedaliera. Ma il comitato può istituire borse di studio in favore di giovani medici che lavorano nell’ambito della specializzazione oncologica, sempre all’interno del plesso sanitario zonale; può altresì organizzare convegni medico scientifici e seminari che abbiano per tema specifico l’oncologia e anche sostenere in tutto o in parte i costi per l’assistenza domiciliare in favore dei malati di tumore. Interessante è stato il convegno sullo stato dell’oncologia in Valtiberina, tenutosi nell’aprile del 2015, al quale hanno preso parte i vertici “tecnici” dell’azienda sanitaria. Per ciò che riguarda le voci di entrata che finanziano il Calcit, vi sono le offerte in memoria di persone defunte, che vengono raccolte da familiari e parenti, poi i liberi contributi da parte di privati, enti e aziende, le donazioni e i lasciti testamentari e infine anche i proventi di iniziative e manifestazioni di vario genere che vengono organizzate proprio allo scopo di reperire fondi da reimpiegare per le precisa finalità del Calcit. Da non dimenticare, al proposito, la cena di beneficenza che l’Accademia Enogastronomica della Valtiberina ha organizzato per il Calcit, finalizzata a supportare il Progetto Scudo, ovvero l’assistenza domiciliare gratuita ai malati terminali di tumore da parte personale specializzato e in collaborazione con la Asl.

Diverse sono state le donazioni effettuate in questi anni dal Calcit Valtiberina al reparto di oncologia dell’ospedale comprensoriale. Citiamo i due pulsossimetri, la colonna colonscopica per l’endoscopia, i nuovi arredi al day hospital oncologico per rendere più confortevoli gli ambienti che vengono frequentati da chi si sottopone a trattamenti chemioterapici specifici, a terapie di supporto e al controllo periodico dell’andamento della malattia nelle fasi di trattamento dopo una diagnosi istologica di neoplasia e dopo aver effettuato una visita oncologica. Siccome sono numerosi i pazienti della vallata che scelgono la struttura biturgense, abbiamo ritenuto giusto migliorare l’ambiente di cura con una piccola biblioteca per pazienti e i loro  familiari, con due poltrone e con una parete attrezzata per la sala terapia. Un impegno economico importante ma molto gratificante. Sempre attraverso il Calcit, la dottoressa Cosetta Gasparri – per anni medico ospedaliero e ora in pensione – ha donato altri arredi: un tavolo e cinque poltrone per la somministrazione della chemioterapia. Una parte dei fondi donati è stata invece utilizzata per il ripristino del servizio di psico-oncologia. E nel 2020, anno dell’emergenza Covid-19, sono stati consegnati quasi 4mila pezzi fra guanti e mascherine, all’ospedale e alle forze dell’ordine; nello specifico, all’ospedale sono andati circa mille camici monouso, quasi 2mila guanti monouso e un migliaio di mascherine sia FFP2 che chirurgiche; altre 500 mascherine sono state fornite alle forze dell’ordine in servizio a Sansepolcro. Fra i programmi dell’anno che sta per concludersi rientra anche l’elettrobisturi per l’endoscopia e – già concretizzato a inizio novembre – la donazione dell’apparecchio di una macchina professionale per la pressoterapia pneumatica sequenziale (completa di due gambali e di un bracciale) per dare una risposta più veloce ed efficace alle numerose richieste di linfodrenaggio manuale di pazienti oncologici. La pressoterapia pneumatica rappresenta uno strumento terapeutico oramai comunemente utilizzato nel trattamento del linfodema, importante in quei pazienti che, in seguito a svuotamento linfonodale dopo interventi oncologici, abbiano residuato un linfodema a livello degli arti superiori o inferiori, o anche a livello addominale. L’apparato elettromedicale dispone di dodici camere sequenziali con manicotti personalizzati. L’apparecchio sarà utilizzato dai fisioterapisti dell’unità operativa professionale della Valtiberina.

E per il futuro? A questa domanda risponde Domenico Gambacci, responsabile area progettazione e sviluppo: “Stiamo lavorando su alcuni progetti e posso intanto affermare che abbiamo finanziato una borsa di studio per l’arrivo della psico-oncologia, che viene in zona una volta alla settimana e che segue malati e relativi familiari. Ma il progetto di punta del 2021 sarà il “Dragon Boat”, in collaborazione con la Protezione Civile SWRT Umbria, specializzata per il soccorso in acque mosse, il Circolo del Remo e della Vela di Montedoglio e la famiglia Paladino in ricordo di Silvana Benigno, che si avvale del patrocinio di IEO, Istituto Europeo di Oncologia con sede a Milano. Un progetto ambizioso che si pone l’obiettivo di creare presso il lago di Montedoglio un punto di aggregazione, di riabilitazione e prevenzione per tutte quelle persone che sono state colpite dal cancro”. Il presidente Pittaccio lancia infine un messaggio alla popolazione della Valtiberina: “Si preferisce tenere le distanze nei confronti, del Calcit, quasi come se la paura subentrasse al solo parlare delle malattie. Ritengo invece che i cittadini debbano conoscerci meglio, venirci a trovare e rendersi conto di quello che facciamo. Sono convinto che, se lo facessero, cambierebbero atteggiamento, tanto più che questa è una vallata caratterizzata da un forte spirito di solidarietà”.

Soci fondatori del Calcit Valtiberina

Giovanni Acquisti, Franco Alberti, Silvio Alberti, Manuela Bernardini, Fiorenza Besi, Fabio Canicchi, Annalisa Di Renzo, Rossella Fieri, Cosetta Gasparri, Luigi Guerrini, Primo Panichi, Mario Testerini. 

Attuale consiglio direttivo del Calcit Valtiberina

Presidente: Francesco Pittaccio

Vicepresidente: Ivana Torelli

Segretaria: Paola Corgnoli

Responsabile progettazione, sviluppo e comunicazione: Domenico Gambacci

Consiglieri: Franco Alberti, Jane Alberti, Lucilla Burroni, Marcella Cangi, Mirella Cangi, Annalisa Di Renzo, Cristina Falleri, Cosetta Gasparri, Luigi Guerrini, Maria Pia Oelker. 

Notizia tratta dal periodico l'Eco del Tevere
© Riproduzione riservata
02/01/2021 12:54:39


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