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Covid, in Germania 1.100 morti in 24 ore

Il 5 gennaio nuova riunione Merkel-Laender, a rischio la riapertura delle scuole

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In Europa il virus non si ferma, nonostante le strette e le misure per arginare la pandemia. E la Germania segna il suo drammatico record di morti con 1.100 persone che hanno perso la vita in 24 ore: un bilancio mai registrato dall'inizio della pandemia, che conferma la gravità di questa seconda ondata. Ma la situazione non migliora neanche in Gran Bretagna dove, alla vigilia della fine dell'annus horribilis del Covid, si registra un nuovo allarmante picco: 981 persone decedute e i contagi in volata, con oltre 50 mila nuovi casi, complice forse anche la nuova variante che ormai si sta estendendo a tutto il Pianeta.

E' arrivata anche in Colorado, negli Stati Uniti dove i bilanci di nuovi casi e morti continuano a macinare record. Il bilancio tedesco reso noto dal Robert Koch Institut fa tremare: 1.129 vittime in 24 ore. E anche se, per gli esperti, la cifra potrebbe esser spiegata con un "ritardo" della divulgazione dei bollettini, legato al rallentamento delle attività degli enti sanitari nei giorni di festa, il quadro resta allarmante. Anche sul fronte dei nuovi contagi - 22.459 nuove infezioni - a fronte dei quali il ministro della Salute Jens Spahn non ha usato mezzi termini: «I dati dimostrano con quanta brutalità possa colpire il virus. Non vedo come si potrebbe ritornare a un regime pre-lockdown».

«Siamo ancora molto lontani dalla normalità», ha aggiunto, rimandando, per le nuove decisioni sulle misure, al 5 gennaio, quando ci sarà un vertice fra Angela Merkel e i ministri-presidenti dei Laender. Un incontro molto atteso dai tedeschi, che dal 16 dicembre sono in lockdown duro, soprattutto per i molti dubbi sulle scuole. Se dal Nordreno-Vetsfalia l'amministrazione spinge per una ripresa delle lezioni in presenza a partire dal 10 gennaio, Spahn ha mostrato maggiore cautela: «Meglio che restino chiuse una settimana più a lungo, piuttosto che una di meno dal mio punto di vista, ma questo sarà parte del dibattito al prossimo incontro con i Laender». E la responsabile per l'istruzione del Land di Berlino ha già fatto sapere di non ritenere che si possa tornare in classe nella capitale prima del 18. In conferenza stampa con il presidente del RKI Lothar Wieler, il giovane politico della Cdu ha però anche sottolineato come questo periodo sia segnato da evidenti "contrasti": da un lato «1129 famiglie che trascorreranno il passaggio all'anno nuovo in lutto», dall'altro la speranza indotta dall'avvio delle vaccinazioni.

Oggi in Germania sono 78.109 mila le persone cui è stata somministrata la prima dose del vaccino Biontech-Pfizer secondo il bilancio aggiornato prima dell'ora di pranzo. L'imponente copertura del vaccino non potrà comunque garantire un ritorno alla normalità veloce. Il sistema sanitario è sotto sforzo, fra la penuria del personale e il crescente aumento dei posti letto occupati nelle terapie intensive. E tutti gli occhi sono puntati sul Capodanno: "tanto meno festeggeremo, tanto meglio potremo iniziare il mese di gennaio", ha sentenziato per tutti il professor Wieler, chiedendo ancora una volta alla cittadinanza di restare a casa, evitando i contatti. Anche i botti saranno proibiti, per non appesantire ulteriormente il lavoro negli ospedali, a causa degli incidenti. E mentre l'Europa soffre, anche il resto del mondo è in affanno nella lotta al virus. Il Giappone rischia il collasso degli ospedali mentre l'America Latina, insieme ai Caraibi, ha superato la drammatica soglia del mezzo milione di morti. 

Notizia e foto tratte da La Stampa
© Riproduzione riservata
31/12/2020 06:17:04


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