Notizie Locali Inchieste locali

Quattro chiacchiere con Niccolò Barbagli, titolare dell'omonimo forno di Pieve

"Il lavoro è ripartito da un mese, seppure ancora non siamo al top"

Print Friendly and PDF

Nel passaggio di testimone avvenuto in famiglia, lui rappresenta la sesta generazione. Parliamo di Niccolò Barbagli, il giovane titolare dell’Antico Forno Barbagli, una vera e propria istituzione per Pieve Santo Stefano, dove dai primi del Novecento è un punto di riferimento nel centro del paese e lungo la vecchia statale Tiberina 3 bis. Pane, squisita pizza a taglio e dolci tradizionali – ma anche altre tipicità – sono un richiamo non soltanto per i pievani, perchè anche chi transita di passaggio non rinuncia a fare una sosta per gustare un quadretto di pizza fumante o gustarsi uno spuntino di quelli appetitosi. L’Antico Forno Barbagli non è fermato nel periodo dell’emergenza Covid-19, per quanto i ritmi di lavoro siano stati inizialmente ridotti.

Barbagli, anche se siete rimasti sempre aperti, la “mano” del Covid-19 si è fatta sentire?

“Diciamo che il lavoro è ripartito da un mese, seppure ancora non siamo al top. Il primo mese (alludo al periodo metà marzo-metà aprile), la gente si limitava all’essenziale, quindi in primis al pane e a qualche pezzetto di pizza. Poi c’è stata la Pasqua e allora siamo andati bene anche con i dolci; piano piano, siamo ripartiti, nonostante la gente non abbia ancora ripreso per intero le vecchie abitudini, anche se tuttavia negli ultimi giorni si sta finalmente respirando aria di normalità. Il movimento sembra essere ripreso nella maniera auspicata”.

In che modo vi regolate con le nuove disposizioni?

“Abbiamo installato il plexiglass al banco e alla cassa, separato l’ingresso dall’uscita e limitata la presenza all’interno del forno a un massimo di tre persone nello stesso momento. Per ciò che riguarda l’occupazione, la nostra dipendente è stata in cassa integrazione solo nel primo mese, quello in cui il lavoro era sceso al minimo”.

Il coronavirus ha di fatto soltanto sfiorato Pieve Santo Stefano: pochissimi casi e tutti risolti. Fortuna o anche un pizzico di merito?

“Certamente, quando una pandemia si manifesta marginalmente, la fortuna si prende una bella percentuale, ma è anche vero che il nostro sindaco, Claudio Marcelli e tutta l’amministrazione comunale hanno gestito la situazione come meglio non avrebbero potuto. L’intervento sulla casa di riposo è stato tempestivo e opportuno: d’altronde, dovevamo assolutamente intervenire subito per evitare che si proponesse anche qui ciò che è successo in Lombardia, ma diciamo che tutta la Valtiberina è stata fortunata e brava. Anche Badia Tedalda, dopo quei giorni di “esplosione”, ha saputo poi recuperare molto bene”.

Cammini di Francesco e passeggiate più in generale a piedi o in mountain bike: è il momento giusto per battere il ferro nel post Covid?

“Sì, penso che sia proprio la volta buona, tanto che già nell’ultima settimana si è rivista gente di fuori che è venuta da noi per fare lo spuntino. Per attività come la nostra, ma penso anche per gli agriturismo, le prospettive di lavoro possono finalmente riaprirsi: adesso, i turisti danno la caccia ai luoghi tranquilli e salutari, nei quali si respira aria pura, per cui un mini-appartamento in agriturismo per riposarsi a fine tappa è l’ideale. È poi positivo il fatto che abbiano ripreso a circolare anche gli appassionati della moto e della mountain bike: abbiamo già avuto il piacere di vederli entrare nel nostro locale”.

Quali preoccupazioni nutre per l’evoluzione che potrà avere la situazione nei prossimi mesi?

“L’estate mi tiene tranquillo, ma mi pongo domande per settembre e ottobre. Temo che ad accusare la botta saranno le grandi città, rispetto ai centri più piccoli e la paura che serpeggia fra le persone - non tanto per un ritorno del virus quanto per la mancanza di lavoro - scoraggia non poco i consumi, che quindi evidenziano un calo. Al proposito, spero che qui a Pieve non vi siano problemi: abbiamo una grande azienda, la Tratos, che continua a trasmettere certezze e altre realtà importanti che vanno avanti. Le premesse sembrano dunque positive”.

Redazione
© Riproduzione riservata
24/06/2020 10:06:12


Potrebbero anche interessarti:

Ultimi video:

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Bisogna essere registrati per lasciare un commento

Crea un account

Crea un nuovo account, è facile!


Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui ora.


Accedi

0 commenti alla notizia

Commenta per primo.

Archivio Inchieste locali

C'era una volta l'alta traumatologia dello sport all'ospedale di Sansepolcro >>>

Cosa c'é che non va? Le problematiche di Anghiari viste dai cittadini >>>

Accadde Oggi: nel 2014 due tifernati acquistano "Il Moro di Venezia" >>>

Accadde Oggi: nel 2010 muore l'imprenditore 50enne di Anghiari Maurizio Agnolucci >>>

Accadde Oggi: nel 2008 Angelo Mastrolia acquisisce la Buitoni di Sansepolcro >>>

Il museo di archeologia industriale della Buitoni: una vicenda alla… biturgense! >>>

Accadde Oggi: Nel 2017 caldo record in Valtiberina con temperature sopra i 40 gradi >>>

Accadde Oggi: nel 2015 debutta nel piccolo schermo la tifernate Irene Splendorini >>>

Accadde Oggi: nel 2018 a Sansepolcro lo stabile del professionale Buitoni dichiarato inagibile >>>

Accadde Oggi: nel 2018 la protesta a Citerna sulla pericolosità della SP100 >>>