Ruby ter, Battilana testimonia: “Berlusconi mi palpò e scappai. Ecco la verità sul bunga bunga”

Tutti i dettagli dell’unica serata “a luci rosse” trascorsa ad Arcore il 22 agosto 2010. Dall'accoglienza di Silvio Berlusconi in un salottino, un uomo che «sembrava un sosia o imitatore del presidente» cui «mancavano dei denti», alla «stanza dei regali». Fino alle molestie che all'età di 22 anni, nel 2015, ha poi subito dal produttore cinematografico statunitense Harvey Weinstein. Ha parlato di tutto questo, rispondendo alle domande del pm Luca Gaglio e del suo difensore, la modella Ambra Battilana, una delle testimoni chiave delle inchieste sul caso Ruby, nel corso del processo Ruby ter, contro il leader di FI e altri 28 imputati, tra cui molte “olgettine”. Ex Miss Piemonte e autrice nell'aprile 2011, assieme a Chiara Danese, di una memoria che fece avere ai pm di Milano, Battilana ha ripercorso, passo passo - come aveva già fatto nelle deposizioni dei due altri processi sul caso Ruby - come arrivò a Villa San Martino quell'agosto del 2010 e cosa vide. Ha spiegato di essere andata via dall'Italia, «perché il mio nome era ormai rovinato, ero considerata una escort», e di essersi trasferita a New York. Ha ripetuto, per esempio, che Nicole Minetti nella stanza del “bunga-bunga”, dopo la cena con la presenza dell'ormai famosa «statuetta di Priapo», «ballava nuda a un metro da me, si faceva toccare da Berlusconi, Berlusconi la baciava sulla bocca, sul seno e le toccava il sedere». Lei e Chiara decisero di andarsene ed Emilio Fede «ci minacciò dicendoci che se andavamo via, per Miss Italia non avevamo possibilità e mi ricordo che Berlusconi annuiva». Ha raccontato delle «barzellette sconce» dell'ex premier, che «ci fece prendere delle statuette colorate da una scatola. Ero confusa e mi chiedevo perché il presidente dell'Italia avesse una collezione di giocattoli». Già nel corso della cena - ha detto la modella oggi 27enne - che le ragazze «baciavano in bocca Berlusconi, lo toccavano sotto il tavolo nelle parti intime, si facevano toccare i seni e lui le palpava». Ha detto anche di aver subìto, dopo quella serata ad Arcore, «minacce» e «aggressioni psicologiche» da Daniele Salemi, che all'epoca era il suo agente e che aveva portato lei e Chiara ad un provino da Fede per fare le «meteorine». Ma ha parlato anche del caso Weinstein, chiarendo di averlo denunciato per molestie, di aver di recente «sciolto l'accordo di riservatezza» che aveva firmato in precedenza e di aver «collaborato con la polizia», già all'epoca, per raccogliere prove contro di lui. «Io, poi, non volevo firmare l'accordo - ha spiegato - ma ai tempi avevo 22 anni, non conoscevo bene la lingua, era difficile andare avanti nella battaglia». Ora, però, il procedimento partirà - ha concluso Battilana - il 6 gennaio.