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Lago Trasimeno, avviata la predisposizione del cantiere per il filtro di Montedoglio

200 litri al secondo verso il lago da fine gennaio dalla diga della Valtiberina

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 Avviata a Tuoro sul Trasimeno la predisposizione del cantiere per la messa in opera dell’impianto filtrante per l’adduzione dell’acqua da Montedoglio al lago Trasimeno. Lo ha annunciato questa mattina l’assessore regionale con delega ai Laghi, Simona Meloni, nel corso di un punto stampa tenuto presso il potabilizzatore di Tuoro.
  L’intervento, ha sottolineato Meloni, è frutto del lavoro del team tecnico attivato a partire da maggio 2025, che ha portato a una progettazione complessa basata su un approccio scientifico e sull’analisi puntuale delle caratteristiche delle acque. A esito di questo percorso è stata individuata la soluzione del filtro da 200 litri al secondo, che verrà installato nel sito di Tuoro e che rappresenta il primo punto di adduzione attivo dal sistema Montedoglio al Trasimeno in attesa dell’attivazione del sistema aggiuntivo al Paganico.
  “L’impianto filtrante è arrivato e oggi possiamo annunciare ufficialmente il via alla predisposizione del cantiere – ha dichiarato Meloni –. In questi mesi abbiamo lavorato intensamente, insieme al Commissario per l’emergenza idrica Nicola Dell’Acqua, agli uffici tecnici regionali, ad AFOR, all’Unione dei Comuni del Trasimeno, al Dipartimento di Chimica dell’Università degli Studi di Perugia e all’Ente acque umbre toscane. È stato un lavoro di squadra che oggi entra nella sua fase operativa”.
  L’attivazione del sistema richiederà opere edili e idrauliche necessarie all’installazione e al collegamento dell’impianto. Afor curerà la parte operativa dei lavori. Le attività preparatorie sono già in corso e l’obiettivo è aprire il rubinetto tra la fine di gennaio e i primi giorni di febbraio, garantendo un flusso continuo di 200 litri al secondo per tutto il 2026.
  “Abbiamo scelto di partire da questo punto di adduzione perché consente un risultato immediato e distribuito lungo tutto l’anno – ha spiegato l’assessore –. Parliamo di un apporto costante, mese per mese, fondamentale per la stabilità del lago”.
  Questo primo intervento non esaurisce il progetto complessivo di adduzione. Come più volte ricordato, il sistema è pensato per essere modulare e pluripunto. È infatti prevista una ulteriore fase di analisi sulle acque per l’attivazione di un secondo punto di adduzione in area Paganico, che potrà garantire una portata fino a 800 litri al secondo, nell’ambito dell’accordo di programma che prevede l’apertura stagionale da novembre ad aprile.
Parallelamente all’adduzione, prosegue il lavoro su più fronti per la tutela e la funzionalità del lago e del suo territorio. Entro metà gennaio partiranno i primi interventi su Isola Maggiore, con il ripristino dello scalo merci. È già confermato il finanziamento per il ripristino di un tratto del sentiero di San Francesco, danneggiato dalla frana dello scorso agosto, con avvio dei lavori previsto tra febbraio e marzo.
  Sul fronte delle darsene, sono stati sbloccati 1 milione e 780 mila euro: gli interventi prenderanno il via tra febbraio e marzo a San Feliciano (due darsene), per poi proseguire a Sant’Arcangelo darsena pescatori e successivamente la darsena Mancinelli.
Proseguono inoltre gli interventi sui fossi e canali, con diversi impegni di spesa già autorizzati nelle ultime settimane per lavori a Moiano, Paganico e Maranzano, finanziati con risorse regionali e PNRR, realizzati da Afor e dal Consorzio di Bonifica Valdichiana.
Resta centrale anche il tema dei dragaggi. "Con l’attuale livello del lago – tra i più bassi mai registrati – la draga tradizionale non è una soluzione praticabile nell’immediato – ha sottolineato Meloni –. Per questo ci siamo attivati nella ricerca di soluzioni e mezzi alternativi, anche di nuova generazione, presenti sul mercato. È un lavoro che stiamo portando avanti insieme alle associazioni e al gruppo tecnico, guardando anche al 2026”
   “Il Trasimeno – ha concluso l’assessore – è il quarto lago d’Italia e torna oggi al centro di una strategia strutturata. L’adduzione dell’acqua è una risposta concreta a un’emergenza storica, ma soprattutto è il segno di un cambio di metodo: visione, competenze, rete istituzionale e interventi coordinati per il futuro di questo territorio.

Redazione
© Riproduzione riservata
18/12/2025 19:46:38


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