Arezzo Casa ha approvato la proposta del Piano degli Investimenti 2026-2028

Il Consiglio di Amministrazione di Arezzo Casa ha approvato la proposta del Piano degli Investimenti per il triennio 2026-2028. Il documento sintetizza le voci di spesa per circa settanta interventi tra la città di Arezzo e le vallate per manutenzione straordinaria, per progetti PNRR e per nuove costruzioni, recupero e acquisto, andando a delineare il quadro completo delle opere previste sul patrimonio di edilizia residenziale pubblica in un contesto di particolare incertezza collegata, soprattutto, alla presenza di futuri finanziamenti dalla Regione Toscana. Il Piano degli Investimenti redatto dai tecnici di Arezzo Casa in seguito alla verifica dell’intero patrimonio di circa 3.200 appartamenti diffusi nell’intera Provincia è già stato inoltrato al LODE - Livello Ottimale di Esercizio e ai trentasette Comuni aderenti all’ente che avranno tempo fino alla metà di gennaio per esprimere osservazioni, integrazioni o richieste di modifica. In assenza di rilievi, il piano sarà considerato definitivamente approvato e diventerà la base per programmare gli interventi già per il 2026.

La prima criticità ravvisata dal presidente Lorenzo Roggi, dalla vicepresidente Maria Jeltovskaia e dai consiglieri Jerry Mugnaini, Federico Dini e Vania Vivaldi è rappresentata dall’insufficienza di fondi per rispondere adeguatamente ai bisogni del sistema provinciale di edilizia residenziale pubblica. Il dato più evidente riguarda le “risulte”, cioè i lavori necessari a rimettere un alloggio in condizioni di piena abitabilità al momento della sua riconsegna in vista di un’assegnazione a una nuova famiglia, che per il momento possono contare su un contributo di 600.000 euro già approvato dalla Regione Toscana a fronte della reale necessità stimata in 1.200.000 all’anno. Il quadro economico è ulteriormente gravato dall’aumento dei costi del personale a causa dell’aggiornamento del Contratto Collettivo Nazionale di Federcasa che inciderà per 139.000 euro in più sul costo del lavoro dei trentadue dipendenti di Arezzo Casa. A complicare ulteriormente il quadro è la nuova legge regionale sugli alloggi ERP che entrerà in vigore dal mese di gennaio e che rivede i criteri di calcolo dei canoni, abbassando la media dagli attuali 116 euro ai futuri 109 euro: considerando i 3.200 nuclei familiari amministrati dall’ente, il gettito complessivo scenderà di ulteriori 300.000 euro. L’aumento dei costi del personale e la riduzione dei canoni, dunque, genereranno una perdita di 400.000 euro già dal 2026, con l’introito medio di Arezzo Casa che risulterà di circa 350.000 euro al mese (per un totale leggermente superiore ai 4.000.000 all’anno). Gli studi condotto da Nomisma e SDA Bocconi evidenziano come, invece, la realtà di Arezzo Casa avrebbe bisogno di circa 13.000.000 all’anno per una gestione adeguata e una manutenzione minima del proprio patrimonio. Il divario stimato è di circa 9.000.000, per una forbice che mette seriamente a rischio la capacità dell’ente di sostenere gli interventi indispensabili già programmati. «Questo quadro - commenta il presidente Roggi, - presenta numerose complessità e rischia di peggiorare ulteriormente nel 2027 quando è prevista un’ulteriore diminuzione delle entrate. Il Piano degli Investimenti 2026-2028 presenta voci di spesa per una gestione ottimale ma sarà necessario prevedere un nuovo e robusto strumento economico dalla Regione Toscana altrimenti diventerà impossibile garantire la continuità delle attività e del servizio offerto ai cittadini. Rivolgiamo un appello all’assessore regionale Alessandra Nardini per un incontro urgente volto a salvare il sistema delle case popolari per Arezzo e per il resto della Toscana perché altrimenti un ambito basilare per la tenuta sociale e abitativa è destinato a non avere futuro».