ChatGPT ha compiuto 3 anni: come ci ha cambiato la vita e cosa potrebbe diventare in futuro

Il modello di intelligenza artificiale più celebre è stato lanciato il 30 novembre del 2022
Il 30 novembre 2022, con un messaggio breve pubblicato da Sam Altman su X per invitare gli utenti a “provare ChatGPT” ha preso avvio una delle rivoluzioni tecnologiche più importanti nella storia recente. Quel post, quasi ingenuo nella sua semplicità, è stato il primo passo di una trasformazione che nessuno immaginava. In poche ore l’esperimento si è trasformato in un fenomeno globale che ha cambiato per sempre la vita di milioni di persone.
Il boom degli utenti e dei modelli
I numeri parlano chiaro. Nel giro di poche settimane ChatGPT ha superato la soglia dei cento milioni di utilizzatori attivi, superando per velocità di adozione qualsiasi altra tecnologia della storia. Parallelamente è proseguito lo sviluppo impetuoso dei modelli che via via sono diventati sempre più performanti e capaci di interpretare e produrre non solo testo ma anche immagini e suoni. La piattaforma sviluppata da OpenAI è il punto di riferimento planetario più importante nel campo dell’intelligenza artificiale.
Il primo impatto: rendere la conoscenza immediata
Il primo impatto concreto di ChatGPT nella vita delle persone è stato quello di rendere la conoscenza immediata. La necessità di consultare manuali, documenti tecnici o lunghi risultati di ricerca è stata sostituita dalla possibilità di porre domande in linguaggio naturale e ottenere risposte articolate, personalizzate e più accessibili. Per molti utenti è stata la prima esperienza con un’intelligenza artificiale capace di dialogare, spiegare e guidare, contribuendo a rimuovere barriere che prima richiedevano competenze tecniche o tempo.
Secondo impatto: la trasformazione dei processi di lavoro
ChatGPT ha poi modificato il modo in cui milioni di persone svolgono la propria attività professionale. In uffici, studi, agenzie di comunicazione e reparti tecnici, il chatbot è stato adottato come assistente operativo per scrivere documenti, elaborare idee, riformulare testi, tradurre, generare codice e semplificare attività ripetitive. E’ nato un nuovo modello di produttività ibrida in cui l’essere umano delega parte del lavoro a una macchina, riservando a sé la supervisione, la scelta e la responsabilità finale.
Terzo impatto: cultura, scuola e creatività
ChatGPT è entrato anche nelle abitudini di studenti e insegnanti, ha sollevato interrogativi sull’autenticità dei contenuti, ha influenzato il concetto di apprendimento e di competenza. Nella sfera creativa ha aperto nuove possibilità: romanzi, sceneggiature, poesie e progetti artistici sono oggi frutto di collaborazioni tra autore e algoritmo. Per alcuni è una minaccia alle competenze dell’uomo, per altri uno strumento liberatorio capace di amplificare creatività e opportunità.
Le sfide che attendono ChatGPT
Il successo non ha però eliminato le sfide che OpenAI deve affrontare. La prima è quella della concorrenza che vede in campo aziende americane (prima fra tutte Google con il suo modello Gemini) e cinesi. Il lancio di Deep Seek ha fatto capire al mondo intero che la Cina dispone di una tecnologia paragonabile a quella degli Stati Uniti. A questo si aggiungono questioni che, a tre anni di distanza, restano ancora irrisolte: l’accuratezza delle informazioni, la protezione dei dati, la responsabilità legale dei contenuti generati e i possibili utilizzi impropri. Sono temi che ricordano come lo sviluppo dell’intelligenza artificiale non sia solo una questione tecnologica, ma anche etica, legale e sociale
L’integrazione invisibile nella vita quotidiana
Guardando al futuro emergono due scenari dominanti. Il primo è quello dell’integrazione invisibile di ChatGPT e in più in generale dell’intelligenza artificiale generativa. Questa nuova tecnologia è destinata a trasformarsi in un assistente onnipresente, incorporato in dispositivi domestici, automobili, strumenti di lavoro e perfino oggetti quotidiani. L'intelligenza artificiale non verrebbe più percepita come un’applicazione da aprire, ma come una presenza costante e naturale. Niente di diverso da come oggi percepiamo la corrente elettrica nella vita quotidiana.
La personalizzazione dell’intelligenza artificiale
Il secondo scenario riguarda la personalizzazione avanzata. I modelli di intelligenza artificiale si adatteranno sempre più alle abitudini, esigenze e preferenze degli utenti, diventando assistenti capaci di supportare le attività quotidiane, sia professionali sia private. È evidente che questo processo cambierà profondamente la relazione tra esseri umani e sistemi intelligenti, con conseguenze tutte da scoprire.

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