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Eccidio Civitella, Giani: “Rendiamo attuale la memoria, fondamento della pace”

"Oggi vogliamo ricordare queste 244 vittime innocenti e condannare la strategia del terrore"

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“Il significato racchiuso nel sacrificio di chi è caduto durante la Resistenza – ha proseguito Giani - non è semplicemente la resistenza in sé, ma l’annunzio di una nuova società più umana, di un tempo e di una storia nuova in cui l’umanità fosse liberata, per sempre, dalla minaccia delle guerre, delle violenze, delle discriminazioni, del disprezzo dei diritti universali dell’uomo e dei popoli. Due furono gli obiettivi della Resistenza, costruire la pace attraverso il ripudio dei nazionalismi e della logica di potenza e salvaguardare la dignità della persona umana. Ed è in nome di questo ideale, di questo lavoro per la pace che oggi vogliamo ricordare queste 244 vittime innocenti e condannare senza mezzi termini la strategia del terrore che portò alla strage di Civitella così come agli eccidi che hanno insanguinato l'Italia. La Toscana, da parte sua, pagò con 1500 caduti tra cui donne e bambini, la brutalità di ideologie ormai sconfitte che non accettavano la resa. Anche per questo è dovere delle istituzioni democratiche sottolineare oggi più che mai  l'importanza del senso profondo della 'Resistenza', il dovere morale di opporsi a ogni forma di prevaricazione dei diritti e sottolineare il grande valore della pace per cui tante, troppe persone sono morte”.

I fatti di Civitella
Il 29 giugno 1944 Civitella in Val Chiana - che durante la ritirata tedesca si trovava nelle immediate retrovie del fronte lungo la linea Gotica - divenne teatro di una efferata strage nazifascista. Qualche giorno dopo la morte di alcuni soldati tedeschi, i nazisti iniziarono a rastrellare gli uomini e poi irruppero in chiesa, dove il parroco tentò senza successo di salvare i fedeli offrendosi come vittima. A cinque a cinque tutti gli uomini, compreso il prelato, vengono trucidati e il paese fu incendiato, per uccidere anche chi in qualche modo era riuscito a nascondersi. Sommando ai martiri di Civitella quelli delle due frazioni di Solaia e Cornia, dove furono uccise con spietata ferocia anche donne e bambini, e della vicina San Pancrazio, in tutto furono massacrate 244 persone.

Redazione
© Riproduzione riservata
29/06/2025 11:14:01


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