Stipendi irregolari e sostituzioni mancate al Centro Diurno di Caprese Michelangelo

La Fp Cgil chiede all’Unione dei Comuni della Valtiberina di intervenire sulla gestione
E’ un servizio piccolo ma fondamentale per Caprese Michelangelo e l’Alta Valtiberina: il centro diurno per anziani “Don Terzilio Rossi”. Vi sono ospitate 9 persone e vi lavorano 5 operatori. Per le prime i servizi sono a rischio e per i secondi gli stipendi sono tardivi e non pagati da chi lo deve fare.
La Fp Cgil ha quindi chiesto all’Unione Montana dei comuni della Valtiberina Toscana di revocare l’affidamento delle gestione del servizio alle due cooperative che se la sono aggiudicata nel luglio del 2023. Una è di Milano e l’altra è di Caltanisetta ed hanno formato un’Ati, cioè un’associazione temporanea d’impresa che si è aggiudicate la gara con un forte ribasso, battendo due cooperative sociali del territorio.
La storia la racconta Alessandra Ricciarini, responsabile del settore per la Fp provinciale: “la normalità è durata poco. Le operatrici non ricevono lo stipendio con regolarità ormai da mesi ed è diventata prassi consolidata il pagamento dei salari, dietro nostra sollecitazione, da parte della stazione appaltante e cioè l’Unione dei Comuni della Valtiberina che li anticipa per conto delle due cooperative”.
Il quadro si sta aggravando progressivamente: “la situazione delle 5 lavoratrici è assolutamente inaccettabile. Attendono ancora la mensilità di aprile 2025, la consegna delle buste paga, il pagamento integrale dei permessi previsti dalla legge 104 e la corretta corresponsione della malattia”.
I problemi sono per le operatrici ma anche per gli anziani ospiti: “l’unica infermiera professionale in servizio ha dovuto assentarsi e non è stata sostituita dalle due cooperative, provocando gravi disservizi sanitari ai 9 anziani del Centro Diurno”.
Aggiunge Alessandra Ricciarini: “Le cooperative, operanti da remoto per la distanza dal servizio stesso e lontane dalla realtà territoriale e dai bisogni degli utenti, non hanno inviato personale sostitutivo né fornito spiegazioni in merito. E dinanzi a questa situazione, l’Unione dei Comuni non ha assunto alcun provvedimento sanzionatorio, contribuendo così a legittimare un sistema disfunzionale che mette a rischio sia la qualità e l'efficienza dell’assistenza che la dignità lavorativa delle operatrici”.
Secondo la Fp Cgil anche in questo caso si ripete un meccanismo negativo molto conosciuto. “La logica continua ad essere quella di una gara d'appalto assegnata con un ribasso economico significativo, che ovviamente si riflette negativamente sul servizio. Un ribasso che sembra aver privilegiato la logica del risparmio a discapito della qualità e della continuità delle prestazioni”.
Il sindacato sollecita l’intervento risolutore dell’istituzione.
“Chiediamo all’Unione dei Comuni della Valtiberina e al sindaco di Caprese Michelangelo di prendere concretamente atto della gravità della situazione, di attivarsi per tutelare lavoratrici e utenti e di ripensare le logiche con cui vengono affidati servizi così cruciali per la comunità – conclude Alessandra Ricciarini. Il Centro Diurno rappresenta una risorsa preziosa per il territorio e non può essere lasciato in balia di gestioni inadempienti, lontane dalle necessità del territorio e dalle fragilità di cittadini che devono essere invece protetti e salvaguardati. Chiediamo quindi che l'Unione dei Comuni risolva questo problema, mettendo al centro non logiche economiche e di risparmio ma il diritto alla salute dei suoi anziani e quello al lavoro delle operatrici che se ne fanno carico”.
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