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Fanfani, pennellate d’Inferno nel cuore di Lucignano

L’avvocato, politico e pittore espone le sue opere ispirate a Dante

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Sabato 31 maggio a Lucignano, in un’atmosfera densa di emozione e partecipazione, il vernissage della mostra Inferno di Giuseppe Fanfani, allestita nella suggestiva sala comunale del Corpus Domini del borgo e accolta da un pubblico numeroso e qualificato. L’evento ha visto la presenza di molte personalità di spicco e amici dell’autore, noto al grande pubblico per il suo lungo e prestigioso percorso nelle istituzioni, ma che oggi si presenta in una veste forse meno nota ma profondamente autentica: quella di pittore.

Giuseppe Fanfani – avvocato, già sindaco di Arezzo, deputato, componente laico del Consiglio superiore della magistratura e oggi Garante per i diritti dei detenuti della Regione Toscana – ha infatti dichiarato che la pittura è la sua “prima, autentica passione”. Una passione che lo accompagna fin dagli anni della gioventù e che, come ha spiegato egli stesso, affonda le radici negli anni Sessanta, quando iniziò a dipingere a Perugia.

La mostra Inferno, ispirata alla ‘Divina Commedia’ dantesca, è nata nel 2016 e da allora ha attraversato l’Italia con tappe in sedi prestigiose: Arezzo, Firenze, Città della Pieve, Sansepolcro, Napoli e, prossimamente, anche Roma e San Marino. A Lucignano è proposta in una versione esaustiva e curata, con 18 delle 47 tele complessive selezionate per l’occasione.

Le opere trasportano il visitatore nelle atmosfere infernali dell’Ade dantesca, proprio come fece il poeta Virgilio con Dante. Il rosso, il nero e il giallo sono i colori che predominano nelle scene dipinte da Fanfani, nel continuo susseguirsi di tenebre e fuoco, di dolore e terrore, di disperazione e rassegnazione, di movimento e di quiete. E’ Fabio Migliorati, curatore del catalogo ‘Dante 699 – L’Inferno illustrato’, a raccontare l’evoluzione dell’opera pittorica di Fanfani, sottolineando l’uso costante di soli tre colori e uno stile “sintetico, forte ed energico”. “Oggi – ha spiegato – Fanfani sta vivendo un’esperienza di pittura informale, che conferma la sua autenticità artistica”.

L’allestimento della mostra è stato pensato per esaltare il legame tra le opere e l’ambiente: “Abbiamo predisposto un’installazione particolare, con le tavole sospese a poca distanza dalle pareti”, ha dichiarato l’assessore al turismo e cultura di Lucignano, Stefano Cresti, che ha lavorato alla selezione delle opere insieme all’autore.

Commosso e grato, Fanfani ha voluto ringraziare l’amministrazione comunale per l’opportunità, dedicando un pensiero speciale al borgo di Lucignano: “Chi definisce questi luoghi ‘centri minori’ non ha capito niente. Magari tante grandi città avessero la storia, l’arte, la qualità umana e la capacità di conservazione dell’identità che si respira qui”.

Parole condivise anche dalla sindaca Roberta Casini, che ha definito la mostra “straordinaria” e perfettamente in sintonia con la bellezza della sala espositiva. “Ospitiamo le opere di una personalità del calibro di Giuseppe Fanfani, che ringrazio per avere accolto con entusiasmo il nostro invito. Lucignano – ha detto – vive grazie alla vivacità della sua comunità, alle tradizioni come la Maggiolata, all’arte e alla cultura. E noi vogliamo che questo borgo continui ad essere animato da eventi di alto profilo come questo”.

Giuseppe Fanfani ha inoltre annunciato la prossima pubblicazione di un catalogo completo delle sue opere, a partire dal 1968 e ha anticipato che dal 26 novembre l’Inferno sarà ospitato a Roma presso la Società Dante Alighieri, per poi proseguire il suo viaggio a San Marino nel 2026.

La mostra Inferno resterà aperta al pubblico fino al 25 giugno. Un’occasione imperdibile per scoprire il lato più intimo e creativo di una figura pubblica da sempre protagonista della vita istituzionale italiana, ma anche, e forse soprattutto, artista vero.

Redazione
© Riproduzione riservata
01/06/2025 12:18:00


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