I cittadini di Ponte alla Chiassa e Giovi dicono no alla riapertura del crossodromo

Raccolte 558 firme e consegnate al Comune di Arezzo
I cittadini di Ponte alla Chiassa e Giovi non si fermano di fronte alla paventata riapertura del crossodromo e quando mancano due settimane e poco più alla scadenza del bando non solo raccolgono le firme (558), ma propongono anche le soluzioni che potrebbero venire fuori in quell’area. “Abbiamo allegato alle firme che abbiamo consegnato in Comune - dichiara Mauro Cheli portavoce del gruppo - alcune proposte per fare sì che l’area possa essere trasformata non in un crossodromo che già c’era e che noi sappiamo ciò che significa conviverci, ma in qualcosa di più utilizzabile per tutti. Possiamo farci una pista ciclabile dove ci possono andare i bambini, oppure ancora un percorso verde dove mettere panchine e attrezzi ginnici, oppure ancora un orto sociale, anzi più orti sociali. Fino a quando c’è stato, nel 2020, che poi venne chiuso dai carabinieri forestali - dicono ancora a Ponte alla Chiassa e a Giovi - non era decisamente un bel convivere. Il rumore delle moto, la polvere, come possiamo tornare a convivere? Perché nessuno ci vuole ascoltare, perché la zona non viene utilizzata per noi cittadini. Ci sentiamo doppiamente abbandonati, vogliamo che questo posto venga sfruttato da chi vive e non che moto e piloti tornino a girare vicino alle nostre case”. Per il momento nessuna novità da parte dell’assessore Scapecchi. Il bando scade il prossimo 6 maggio e l’assessore ha comunque promesso sia alla popolazione durante l’assemblea e sia in risposta ai consiglieri del Pd che: “Il mio obiettivo - rispose Scapecchi - è dotare nuovamente la città di un'area per i praticanti di moto e ciclocross, stavolta a norme di legge, visti anche i numerosi solleciti in tal senso ricevuti dagli appassionati che vogliono fare sport in sicurezza, nel rispetto delle norme e dei residenti”.
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