Presidio di protesta oggi davanti al mattatoio di Ossaia a Cortona
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Durante il presidio degli attivisti, nessun animale è entrato nel macello
Venti attivisti antispecisti hanno messo in atto oggi un'aspra protesta davanti al mattatoio di Ossaia nel comune di Cortona (Ar) contro il sistema che opprime e uccide miliardi di animali nei mattatoi della Terra, contro la violenza sistematica e industrializzata che nega il diritto alla vita e alla libertà a individui considerati come meri oggetti da sfruttare e poi infine uccidere.
"Ci siamo fermati a parlare con gli operatori del macello - riferiscono - i quali ci hanno raccontato che gli animali, che loro stessi uccidono, hanno tutti un loro carattere, hanno tutti un diverso modo di morire".
Durante il presidio degli attivisti, nessun animale é entrato nel macello.
"Per qualche ora, il sangue ha smesso di scorrere un questo luogo. Ogni giorno nei mattatoi di tutto il mondo milioni di esseri viventi senzienti subiscono questa sorte per soddisfare la domanda di carne. Nei mattatoi gli animali entrano per non uscirne mai più. Vengono spinti nelle camere della morte dove sono uccisi nei modi più disumani. Non c'è infatti un modo etico per togliere la vita a chi vorrebbe continuare a vivere”.
“La maggior parte degli animali vengono uccisi attraverso lo sgozzamento e il successivo dissanguamento – hanno spiegato gli attivisti -. La legge impone una prima fase di stordimento, per ridurre la loro sofferenza. Queste pratiche non risultano sempre efficaci, e gli animali rimangono coscienti mentre vengono uccisi. Lo stordimento avviene tramite corrente elettrica (elettronarcosi), generalmente con l'utilizzo di grosse pinze, che vengono posizionate sulle tempie dell’animale rilasciando una terribile scarica elettrica. Invece, per animali più grandi, come cavalli e mucche, si utilizza lo stordimento tramite pistola a proiettile captivo, che consiste in una punta metallica che sfonda il cranio dell’animale, provocandogli un forte shock. In entrambi i casi, l'animale collassa a terra, mentre l'operatore del macello provvede allo sgozzamento, causandone la morte”.
“Le alternative a tutta questa sofferenza esistono: un'alimentazione vegetale rispetta la vita animale, migliora la salute delle persone ed ha un minor impatto sull'ambiente e sul cambiamento climatico".
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