Non paghi la Tari? Ecco tutte le sanzioni: cosa sapere
Cosa stabiliscono le norme varate di recente
Si avvicina la scandenza dell'ultima rata della Tari 2024 e per i cittadini che non pagheranno potrebbero esserci serie conseguenze. In caso di versamento mancato, infatti, sono previste delle sanzioni. Col decreto 87 del 2024, fra l'altro, sono state introdotte delle modifiche.
Le scandeze della Tari
La tassa sui rifiuti, come sappiamo, serve a coprire i costi relativi al servizio di raccolta e smaltimento degli stessi. Sono tenuti a pagarla coloro che possiedono o detengono a vario titolo dei locali che possono produrre rifiuti. L'esenzione è possibile in caso di abitazioni disabitate e non allacciate a utenze. Le scadenze dei pagamenti sono a discrezione dei vari Comuni e, in caso di mancata consegna del bollettino per le rate, è all'amministrazione comunale che il cittadino deve rivolgersi.
Solitamente l'importo dovuto è suddiviso in due o tre rate, ma la scadenza definitiva è fissata al 30 novembre. Il cittadino può dunque decidere di pagare la Tari in un'unica volta, o in due/tre rate, salvo restando che venga rispettato il limite ultimo. In caso di mancato versamento, possono scattare delle sanzioni, che dipendono dall'entità del ritardo.
Il pagamento in ritardo
Pagare dopo la data di scadenza significa essere passibili di sanzioni da parte del Comune. L'importo, tuttavia, può ridursi grazie al ravvedimento operoso, che consente di regolarizzare spontaneamente la propria situazione fiscale. Questa soluzione permette di pagare il tributo non ancora versato, la sanzione ridotta e gli interessi calcolati sull'importo non pagato.
Solitamente l'importo della sanzione dipende da quando si decide di saldare il pagamento. Tempo fa non era così. Prima del Decreto Sanzioni, infatti, l'ammenda era il 30% dell'imposta o della tassa dovuta. Con la nuova norma si è scesi al 25% massimo. Ad oggi, se si provvede al pagamento del tributo con un ritardo che non superi i 15 giorni, la sanzione è ridotta a un importo pari 1/15 per ogni giorno di ritardo. Se il ritardo rientra fra i 15 e i 90 giorni, invece, la sanzione ammonterà al 12,5% dell'imposta. Infine, con un ritardo entro i 90 giorni, c'è un'ammenda del 25%.
Cosa succede in caso di non pagamento
Se, al contrario, l'imposta non viene pagata e si rinuncia anche al ravvedimento operoso, le conseguenze possono essere più serie. Infatti non parleremo più di sanzioni. Il Comune, ad esempio, può decidere di agire con l'esecuzione forzata e può avvenire il pignoramento dei beni del trasgressore da parte del tribunale.
A volte un cittadino non paga l'imposta perché il bollettino non viene consegnato. In questo caso, ovviamente, la responsabilità non ricade su di lui. Il contribuente, tuttavia, è tenuto a contattare il proprio Comune per segnalare il problema. A quel punto gli sarà spiegato come agire.
In certi casi si può provvedere a calcolare autonomamente la propria Tari e procedere poi con il pagamento. Si tratta di una procedura che può essere effettuata online. Nessuno, infatti, è esentato dal saldo della Tari. Il pagamento va fatto mediante modello F24, rivolgendosi a un istituto di credito o a un ufficio postale.
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