“Una nuova idea di agricoltura”: un convegno a San Giustino all'interno di Sapori & Mestieri
Consegna del Premio “Quinto Pecorari”
Sale l’attesa per Sapori & Mestieri la classica manifestazione autunnale organizzata dal Comune di San Giustino, ma che in questa edizione presenta molte novità. Tra queste domenica 20 ottobre alle ore 9.30 si parlerà di economia e in particolare delle problematiche relative all’agricoltura, presso il Museo del Tabacco. Il convegno dal titolo “Una nuova idea di agricoltura” è stato organizzato dall’Accademia Enogastronomica della Valtiberina e dalla Cooperativa Sangiustinese e vedrà la presenza di relatori di assoluto livello.
Questo il programma dei relatori:
Ore 9.30 Inizio lavori e saluto delle autorità
Ore 9.40 Dott. Fabio Pecorari Direttore generale Banca di Anghiari e Stia
Ore 9.50 Ing. Enrico Vincenti “La fattoria virtuosa, una nuova modalità per essere indipendenti e produrre risorse per il pianeta”
Ore 10.10 Dott. Walter Luchetti ex Ministro dell’Agricoltura “Le buone pratiche di un tempo, strumenti per difendere il settore e i suoi protagonisti”
Ore 10.30 Dott. Simone Viti Presidente EAUT “L’acqua una risorsa che si sta trasformando in un problema”
Ore 10.50 Dott. Valentino Mercati fondatore di Aboca “La storia di un’impresa e il futuro di una valle”
Ore 11.10 Interventi da parte dei presenti
Ore 11.30 Consegna del Premio “Quinto Pecorari”
Moderatore Dott. Andrea Chioni
Il Premio “Quinto Pecorari” viene assegnato a un personaggio del territorio che abbia contribuito allo sviluppo economico della vallata Umbra/Toscana.
Quinto Pecorari, classe 1919, visse in prima persona la guerra e la deportazione come internato militare italiano. Fu sindaco di San Giustino dal 1968 al 1973 assicurando una insolita - per quel periodo - stabilità di governo. Durante il suo mandato San Giustino, tra i primi comuni della Valtiberina, ebbe un impianto di depurazione delle acque ed iniziò ad investire sulla rete del metano. In origine mezzadro, dette notevole impulso alla nascita e allo sviluppo alla cooperazione nel mondo agricolo del tempo, riuscendo a coniugare l'aumento della produzione con il miglioramento delle condizioni di vita di coltivatori diretti, piccoli imprenditori agricoli e braccianti. In una parola riuscì a coniugare sviluppo e giustizia sociale.
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