A Camaldoli l’annuale pellegrinaggio regionale toscano della Fratres
Appuntamento per sabato 5 ottobre con arrivo previsto per le ore 10
Un appuntamento ormai consolidato nel tempo che annualmente viene proposto dal Direttivo Regionale dei Gruppi Donatori di Sangue “Fratres” della Toscana, in località ogni volta diverse, al quale sono invitati i rappresentanti delle quasi trecento associazioni rappresentate.
Dopo il Santuario di San Lucchese in Poggibonsi dello scorso anno, sarà questa volta l’Abbazia di Camaldoli ad accogliere i “pellegrini”, nella giornata di sabato 5 ottobre.
Questo il programma: dopo l’arrivo delle ore 10.00, ritiro spirituale e di formazione seguito, alle ore 11.30, dalla Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta dal Vescovo diocesano Andrea e concelebrata con gli Assistenti Spirituali Fratres regionale e provinciale don Luca Bolognesi e don Salvatore Scardicchio. Subito dopo e prima del momento conviviale, l’attesissima cerimonia di premiazione da parte del presidente del Consiglio Regionale Fratres e delle autorità civili e militari presenti, dei donatori di sangue e plasma che hanno raggiunto le 150 donazioni, se uomini, o 120 se donna. Nella lista dei premiati, anche due volontari aretini: Salvini Roberto del Gruppo di Montecivi e Vecchi Giancarlo di quello di Castelfranco di Sopra. Ad ognuno di loro verrà consegnata una preziosa targa appositamente realizzata in bronzo dorato, secondo la tradizione orafa fiorentina, con al centro il logo Fratres, quale giusto riconoscimento per i tanti gesti di solidarietà compiuti.
Dice il presidente provinciale Pietro Ganganelli: ”Tanta la soddisfazione di tutta la Fratres aretina di poter accogliere, ancora una volta, i numerosi “fratelli” provenienti da ogni angolo della Toscana, in una delle realtà più importanti della nostra diocesi, ricca di storia, arte e cultura e sorgente inesauribile di spiritualità. Questo pellegrinaggio costituisce da sempre per tutto il movimento un’occasione importante di incontro, condivisione e preghiera, per riscoprire insieme le comuni radici cristiane e dare così più motivazione e consapevolezza al nostro impegno quotidiano, nello strategico mondo della donazione di Sangue e Plasma”.
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