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Pale eoliche nel Montefeltro? Incontro a Firenze con l’assessore all’ambiente Monia Monni

Ad oggi insistono 8 progetti aperti per un totale di 58 aerogeneratori di grandissima taglia

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Il 6 settembre 2024 si è tenuta a Firenze, presso la Sala storica Dino Campana della Biblioteca delle Oblate, una riunione convocata dall’Assessore all’Ambiente Monia Monni con le associazioni e i comitati impegnati per la tutela dell’ambiente. Tra le varie associazioni, l’Assessore ha accolto anche alcune rappresentanze della Romagna che si stanno battendo da oltre due anni per tutelare il Montefeltro dalle speculazioni in atto legate alla transizione energetica. Nel Montefeltro insistono infatti 8 progetti di impianti eolici per complessivi 58 aerogeneratori di grandissima taglia (dai 180 ai 200 m, due volte il grattacielo di Rimini) in zone in vincolo idrogeologico, con abbattimenti de ettari di boschi e con danni incalcolabili all’ambiente e al paesaggio. Gran parte di questi aerogeneratori ricadono in Toscana al confine con le Marche e la Romagna ed il primo progetto, Badia del Vento, è giunto alla terza conferenza dei servizi e potrebbe essere autorizzato a breve dalla Toscana nonostante i pareri negativi delle due soprintendenze, di tutti gli Enti dell’Emilia Romagna, Associazioni (WWF Forlì Cesena e Rimini, Italia Nostra, Altura, Club Alpino Toscana, Associazione “D’là de Foss”, I Cammini di Francesco, ecc.) nonché Associazione Albergatori e Confcommercio di Rimini.

In occasione dell’incontro i rappresentanti della Romagna, oltre a ringraziare l’Assessore per la disponibilità all’ascolto, hanno sottolineato la necessità di un’intesa tra le regioni per le aree di confine che sono anche quelle più deboli. Hanno inoltre ribadito la netta contrarietà ad opere così impattanti sottolineando che il Montefeltro è un territorio di grande pregio ambientale e paesaggistico, una perla per la Romagna e per le Marche, come la Val d’Orcia o la Maremma per la Toscana. Al riguardo il Presidente della Toscana Eugenio Giani si è recentemente espresso sulla questione degli impianti eolici, sottolineando che <> dichiarando che questo territorio, <>. Una dichiarazione simile è stata rilasciata anche per la Val di Cornia il 30 Agosto affermando <>.

Ci si aspetterebbe una posizione analoga anche per il Montefeltro, diversamente vorrebbe dire che esiste una Toscana da tutelare e una (di confine) che è possibile “sacrificare”, senza considerare nemmeno le ragioni di salvaguardia dei vicini di casa romagnoli e marchigiani, avvallando l’installazione di enormi ecomostri come quello di Badia del Vento e tutti gli altri che insistono nelle zone limitrofe al parco interregionale del Sasso Simone e Simoncello.

L’incontro di Firenze è stato inoltre l’occasione per le Associazioni e per i comitati di ritrovarsi. In questa sede è stata sottolineata la necessità di unirsi in un unico movimento che possa avere la forza necessaria per difendere i territori dalle speculazioni in atto che rischiano di distruggere per sempre il nostro ambiente e il paesaggio. Diversamente accadrebbe anche da noi quello che è già avvenuto in alcune zone del sud Italia, dove l’eolico selvaggio ha ridoto i territori in periferie industriali con danni incalcolabili all’ambiente, al paesaggio e al turismo.

Essere a favore dell’energia prodotta da fonti rinnovabili – hanno sottolineato i rappresentanti - non vuol dire avere paraocchi. Neppure vuol dire seguire con indifferenza l’ambientalismo “politicamente corretto” dell’energia così detta “pulita” mentre vengono sottaciuti i reali impatti ambientali e paesaggistici di tali installazioni in aree integre e da preservare. Per gli impianti di energia rinnovabile abbiamo infatti già disponibili aree edificate come coperture di case, magazzini, centri commerciali, parcheggi e tante altre superfici che potrebbero essere ricoperte di pannelli fotovoltaici, senza consumare altro suolo e senza provocare danni all’ambiente e al paesaggio. I territori, anche quelli di confine, devono essere tutelati dalle speculazioni in atto conseguenti agli incentivi miliardari puntualmente scaricati sulle bollette degli italiani.

Se le istituzioni pubbliche non svolgeranno un’adeguata azione di tutela, accadrà anche da noi quello che è avvenuto negli ultimi mesi in Sardegna dove il coinvolgimento dell'opinione pubblica contro l'eolico ha determinato innumerevoli proteste rendendo necessaria una netta presa di posizione da parte della Presidente Todde, concretizzatasi con una moratoria volta ad impedire nuovi progetti eolici.

Redazione
© Riproduzione riservata
10/09/2024 11:43:34


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