Elicotteri di “nuova generazione” per l’esercito Usa
L'esercito americano punta ad armamenti per le lunghe distanze
Arriva la “nuova generazione” per i motori degli elicotteri da guerra americani. Una rivoluzione ingegneristica montata sui Black Hawk UH-60M, che promette prestazioni avanzate e costi di manutenzione più bassi.
La svolta meccanica degli elicotteri Usa
Una migliore mobilità associata ad una maggiore capacità di carico utile, è stata la visione dell’esercito americano, in questi anni, che ha spinto la classe dirigente e addetti ai lavori, ad un cambio epocale nella meccanica degli armamenti. Sotto il nome di programma Itep, ovvero Improvided Turbine Engine Program, è nato il motore T-901, con il fine di sostituire il vecchio T700, che era in dotazione dagli anni ‘70. Una tecnologia all’avanguardia capace di fornire prestazioni di 3000 cavalli vapore rispetto ai 1900/2000 cv, che sono oggi, invece, montati sugli elicotteri Black Hawk ed Apache.
Maggiore resilienza e minore manutenzione
Questa meccanica è firmata dalla General Elettric, che ha costruito il motore nel febbraio del 2019, contando su un investimento di 517 milioni di dollari. La storia racconta che il traguardo non fu semplice, in quanto, questa azienda, ebbe un tenace competitor sul progetto, “l'Advanced Turbine Engine Company”, con la quale si è confrontata in challenges di sviluppo, per circa un decennio.
Dal cartellino del motore, si apprende che le cause principali, che indussero ad una scelta ingegneristica differente, furono le problematiche sorte in Iraq ed Afghanistan. Durante le fasi di combattimento svolte, “ad alta quota e ad alte temperature”, infatti, l’esercito si accorse che gli armamenti dimostravano meno efficienza, di quando, invece, erano operativi in condizioni atmosferiche normali. Di qui, perciò, gli Usa optarono per una nuova generazione di motori, più resilenti e con costi di manutenzione minori.
Il “break-in”, efficiente ed il programma cancellato
Le prestazioni di questa nuova meccanica, sono risultate efficienti, dopo essere state messe in “break-in”, per le relative fasi di stress, atte a monitorare il funzionamento, su più di 100 ore di attività del motore, portato alla massima potenza. Secondo quanto dichiarato dall’azienda, inoltre, per la sua costruzione, sarebbero stati utilizzati materiali avanzati e compositi stampati in 3D, proprio con il fine di assicurare prestazioni superiori rispetto al passato, mirando a ridurre anche il consumo di carburante e l’emissioni di carbonio.
Le proiezioni d’impiego di questa creatura sembrano essere molteplici, infatti, da quanto si evince, il T-901 non solo avrebbe dovuto sostituire quelli in dotazione ai Black Hawk e glli Apache, bensì, essere montato anche sull’aereo da ricognizione e attacco, Fara. Dall’analisi delle risorse, però, si apprende, che, sebbene l’esercito avesse destinato la meccanica Itep, al progetto Future Attack-Reconnaissance Aircraft, sul quale stavano lavorando due aziende di peso come Bell e Sikorsky. quest’ultimo, alla fine, è stato, cancellato.
Il cambio di programma sulle “lunghe distanze”
L’attuazione del progetto prevedeva che l’azienda appaltatrice, avrebbe dovuto consegnare il primo motore per i test, nell’ultimo trimestre, in riferimento agli stanziamenti del budget dedicato del 2021, ed un test di aeronabilitá, per il primo trimestre, relativo al budget dell’anno fiscale 2023. Mentre la sua produzione, seppur a bassi regimi, era prevista per il quarto trimestre dell’anno fiscale 2024 e concludersi, come testualmente riportato, con una produzione a pieno regime nel 2026.
Dagli ultimi aggiornamenti, però, sembrerebbe, che al momento, l’esercito abbia spostato tutto il progetto su un altro programma, denominato Flraa, ovvero Future Long-Range Assault Aircraft.
Un’apparecchiatura destinata ad operazioni, “sulle lunghe distanze”, che dovrebbe entrare in servizio, entro il 2031.
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