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Cavolfiore: proprietà, benefici e controindicazioni
Povero di calorie ma dal buon profilo vitaminico, è un ottimo alleato della salute
Il cavolfiore è un ortaggio che appartiene al genere brassica, come del resto anche il cavolo nelle sue varie declinazioni. Le regioni dove si coltiva maggiormente sono Toscana, Lazio, Marche e Puglia, Campania, Sicilia. Povero di calorie ma dal buon profilo vitaminico, è un ottimo alleato della salute e ha un’ampia versatilità di utilizzo in cucina.
Cavolfiore: proprietà
Il cavolfiore è ricco di proprietà e benefici per l’organismo. Dal punto di vista alimentare, questi sono i suoi dati più importanti (riferiti su un peso di 100 g):
- Valore energetico: 25 kcal
- Acqua: 84 g
- Proteine: 5,3 g
- Grassi: 0,3 g
- Carboidrati/Zuccheri: 4,4 g / 3,9 g
- Fibre: 2,4 g
- Vitamine: C (28 mg), A (60 µg), B6 (0,2 mg)
- Sali minerali: potassio (350 mg), ferro (44 mg), magnesio (15 mg), sodio (30 mg)
La quantità di vitamina C presente nel cavolfiore apporta circa il 50-55% della quantità giornaliera raccomandata dai medici. Livelli minori, ma comunque importanti, riguardano anche le altre vitamine e i sali minerali presenti nella verdura, soprattutto il potassio.
Benefici
Il cavolfiore è un particolare alleato contro la stitichezza, poiché contiene molte fibre che aiutano anche a sentirsi più sazi. Per questo motivo, è un ingrediente consigliato in tante diete ipocaloriche. Ha un basso indice glicemico, e dunque non aumenta il contenuto di zuccheri nel sangue, per il quale riduce anche il colesterolo. Anche i diabetici possono mangiare il cavolfiore, perché ha bassissimi livelli di zuccheri.
Fa bene a denti e ossa, poiché contiene moltissimo calcio, fosforo e magnesio. È dunque utile, soprattutto, per le donne in menopausa.
Se consumato in forme liquide o semi-liquide (zuppe, minestre, frullati) è utile a riequilibrare la flora intestinale.
Controindicazioni
Come le cime di rapa, anche il cavolfiore contiene molte purine, che possono trasformarsi in acido urico. Per questo non dovrebbero mangiarne quelli che soffrono di gotta o calcolosi.
Va invece consumato con attenzione da chi è affetto da ipotiroidismo. Il cavolfiore, infatti, contiene delle sostanze che prevengono l’assorbimento dello iodio.
In tutti i casi, è sicuramente più indicato il consumo previa cottura.
Cavolfiore: stagione
Il cavolfiore è una pianta a stagionalità medio-fredda. Ciò significa che, in linea di massima, le varietà italiane sono disponibili generalmente in questo ordine:
- Precocissime e precoci: tra ottobre e dicembre
- Varietà standard: tra gennaio e febbraio
- Tardive: tra marzo e maggio
Varietà
Sono numerose le varietà di cavolfiore in commercio, che si differenziano soprattutto per colore. Tra queste troviamo:
- Violetto di Sicilia: è il frutto di un incrocio botanico tra cavolfiore e cavolo broccolo. Ha un colore viola intenso ed è benefico per la salute. Questo cavolfiore infatti apporta carotenoidi e antociani all’organismo, prevenendo le infiammazioni e riducendo la presenza di radicali liberi. Ha, addirittura, un potenziale effetto anti-carcinogeno
- Arancione: è una varietà evidenziata da un bel colore arancione-giallo, dovuto alla massiccia presenza di betacarotene. Il suo consumo migliora la condizione di pelle e capelli, favorisce l’abbronzatura e aiuta a proteggere l’apparato respiratorio da agenti esterni
- Rosa: generalmente utilizzato come pianta ornamentale, ma perfettamente commestibile, ha un colore rosa intenso con sfumature viola
- Verde di Macerata: molto simile al broccolo per forma e colore, è una varietà ricca di cavolfiore, facile da coltivare e a stagionalità estiva
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