Il pensiero di Giorgio Ciofini sull'Arezzo Calcio
Una caduta a Pineto un po' rovinosa, inattesa, ma indolore
Cosi', dopo il Catania, anche l'Arezzo e' uscito dalla "poule scudetto". Una caduta un po' rovinosa, inattesa, ma indolore. Anzi', mai come questa volta, ci vien da dire che: "non tutto il male viene per nuocere". Antica saggezza contadina, sempre attuale. Non e' un caso che siano fuori dalla "puole", proprio Arezzo e Catania. Cioe' le due squadre, per piazza e trascorsi, piu' titolate tra le nove promosse. D'altro canto, sono state le prime a chiudere, con grande anticipo, la partita Promozione. In soldoni entrambe erano "in vacanza" da un mesetto e questo (sentire Indiani) e' il vero motivo dell'uscita anticipata da un finale, poco intrigante e meno sensato per storia, tempi e modalita'. Ora, fuori da questa inutile coda, in fondo ad una stagione memorabile, finalmente la SS (a proposito, ce la fara' a tornare US nell'anno del Centenario?), potra' dedicarsi al Progetto a tutto tondo, senza remore e distrazioni. Per chi, troppo preso dalla "puole" se ne fosse scordato, segnaliamo che, inbquesti mesi, c'e' da fare il Centro Sportivo di Rigutino (per il prossimo ritiro pre Campionato) e da ristrutturare quello delle Caselle. Ovviamente c'e' da fare anche la rosa (allargata a 25 elementi) per la Stagione del ritorno tra i prof. Capito l'antifona? Finalmente, ripeto, perche' non c'e' tempo da perdere. Tante, forse anche troppe, sono le cose da fare. Vero Giovannini? Compreso presentare (e seguire), come annunciato da Manzo, il progetto di ristrutturazione del Citta' di Arezzo. Progetto fondamentale. Anzi una vera e propria chiave di svolta, per un grande salto di qualita' nelle relazioni tra Palazzo Cavallo e casa Cavallino, nella cronaca e nella Storia. Chi vivra' nell'anno del Centenario, vedra'. Sul punto, tuttavia, manteniamo una doverosa riserva, per prudenza e trascorsi. Confidiamo pienamente, invece, nell'impegno della Societa' dell'agreste via Gramsci e di tutti i suoi attori, per cominciare ad allestire, finalmente, un Arezzo all'altezza delle aspettative. Un Arezzo che, insomma, sappia inserirsi al meglio e consolidarsi in C, guardando lontano. Manzo (tirato perbla giacca da Giovannini) non ha nascosto di pensare a traguardi ambiziosi, da realizzare con gradualita', senza i soliti salti nel buio, di bilanci insostenibili e sospetti. Certo "il modo ancora offende" i 150 atetini di Pineto, ma ripetiamo perb
l'ultima volta finalmente, convinti come siamo, che l'esclusione anticipata dalla "puole", nonbsara' una benedizione, ma ci da una mano a intraprendere il grande lavoro cui si accinge l'Arezzo, per possibili grandi traguardi, fino all'altezza dei sogni. Piedi a terra, cari compagni d'avventura, e buon lavoro a Manzo, a Indiani, al nostro Nello e, sopratutto, alla "Mosca bianca" che, in questa lunga e fantastica estate aretina, avra' un gran bel "daffare".
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