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Caso Donzelli-Delmastro, la procura indaga per rivelazione del segreto d’ufficio

E Bonelli chiede i documenti sulle conversazioni tra Cospito e i boss

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Accertamenti in corso dei pm di Roma nel fascicolo, aperto la settimana scorsa e che ipotizza il reato di rivelazione e utilizzazione di segreto d'ufficio, aperto in relazione alle parole del vicepresidente del Copasir Giovanni Donzelli nel corso del suo intervento alla Camera su Alfredo Cospito, detenuto al 41 bis nel carcere di Opera. A presentare l'esposto - diventato poi inchiesta giudiziaria - è stato il parlamentare dei Verdi Angelo Bonelli. Ma come si stanno muovendo i magistrati romani? Al momento sono stati acquisiti una serie di documenti tecnico-conoscitivi messi a disposizione da parte del Gruppo operativo mobile (Gom) della polizia penitenziaria. Gli accertamenti, in questa prima fase, puntano a definire i meccanismi tecnici con i quali si svolge l'attività di monitoraggio dei detenuti al 41 bis, oltre a ricostruire la dinamica dei fatti. Nell’esposto di Bonelli si afferma che Donzelli in aula ha reso pubbliche conversazioni tra esponenti della 'ndrangheta e della camorra con Alfredo Cospito. Si tratta di dialoghi, così come affermato dal ministro Nordio, presenti in una scheda di sintesi del Nucleo di investigazione centrale (Nic) della Penitenziaria. Secondo la prassi è il Gom che effettua il monitoraggio e invia al Nic il risultato dell’attività svolta. Nelle scorse ore, intanto, i pm hanno ascoltato, nella veste di persone informate sui fatti, il capo del Dap Giovanni Russo, l’ex capo del Gruppo operativo mobile (Gom) della polizia penitenziaria, Mauro D’Amico oltre all’attuale direttore, Augusto Zaccariello. Secondo quanto ricostruito da Bonelli nell'esposto, lui ha «sollecitato in aula più volte l'onorevole Donzelli, che ricopre il ruolo di vicepresidente del Copasir» ed aveva affermato «di essere venuto in possesso di queste dettagliate informazioni e del contenuto di queste conversazioni direttamente dal mistero della Giustizia, aggiungendo che ogni parlamentare se ne avesse fatto richiesta le avrebbe potute avere». Ma "nella realtà queste informazioni sensibili che hanno carattere riservato non sono nella disponibilità dei parlamentari». Bonelli aggiunge inoltre che «nella serata del 31 gennaio il viceministro alla giustizia, Andrea Delmastro Delle Vedove, affermava di essere stato lui a dare le informazioni, se non addirittura la relazione integrale stessa del Dap, all'onorevole Donzelli». Sulla base di tutto questo Bonelli sollecita ai pubblici ministeri «si compiano tutte le necessarie indagini e all'esito ne venga valutata la eventuale rilevanza penale a partire dall'eventuale violazione dell'art.326 de codice penale, perseguendo i soggetti che ne dovessero risultare responsabili, per tutti quei reati che nei fatti esposti dovessero essere ravvisati».

Notizia e foto tratte da La Stampa
© Riproduzione riservata
07/02/2023 20:00:50


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